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Molinette, album e figurine contro la solitudine: alle Geriatrie arrivano gli “Amici Cucciolotti”

Album e figurine "Amici Cucciolotti" alle Molinette: gioco-terapia con i volontari AVO per stimolare memoria, motricità fine e relazioni negli anziani

Molinette, album e figurine

Molinette, album e figurine contro la solitudine: alle Geriatrie arrivano gli “Amici Cucciolotti”

Giovedì 2 ottobre 2025, nel reparto di Geriatria dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino, arrivano album e figurine Amici Cucciolotti donati da Pizzardi Editore. Non un semplice passatempo, ma un tassello di un percorso strutturato: i materiali verranno usati, insieme ai Volontari AVO, per intrattenere i degenti e trasformare il tempo di degenza in un’occasione di relazione, esercizio mentale e movimento fine delle mani. L’iniziativa si inserisce nel Progetto Terzo Tempo, programma di Public Engagement avviato nel 2017 dal Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino con un obiettivo chiaro: promuovere invecchiamento attivo e buone pratiche di benessere negli anziani attraverso attività semplici, gratificanti e scientificamente sensate.

A guidare il progetto nel reparto diretto dal professor Mario Bo c’è un’idea tanto concreta quanto ambiziosa: portare in corsia strumenti di game-therapy in grado di attivare la cosiddetta “riserva cognitiva”, il capitale mentale che si alimenta con stimoli nuovi e ripetitivi, utile a rinforzare memoria, attenzione e capacità di riconoscere e denominare oggetti e immagini. L’attività proposta con le figurine — scegliere, attaccare, completare una collezione, confrontare i doppioni con il vicino di letto — unisce coordinazione visuo–motoria, psicomotricità residua e interazione sociale. È qui che il gioco diventa terapia: non sostituisce le cure, ma le arricchisce, favorendo quotidianità, routine, motivazione. E una stanza d’ospedale, per un’ora, assomiglia a un salotto condiviso più che a un luogo di passaggio in attesa di una visita.

Il progetto con le figurine in ambito geriatrico non nasce oggi. Nel 2022, all’interno di Terzo Tempo, è partito “Figurine Amici Cucciolotti per i Nonni”, iniziativa sociale rivolta alle RSA di tutta Italia e co–progettata con le AVO territoriali. La scintilla, racconta Michele Lemme, responsabile delle Campagne Solidali di Pizzardi Editore, viene da una storia personale dell’editore Dario Pizzardi, che ha assistito a lungo il fratello malato di sclerosi multipla; l’intuizione è tradurre un gioco tradizionale in una pratica regolare, con incontri settimanali coordinati dai volontari. Ogni partecipante riceve un album e una scatola da 100 bustine: non è solo generosità, è progettazione di un percorso che abbia tempi, obiettivi e gratificazioni immediate, dalla pagina che si riempie alla chiacchiera sull’animale preferito.

La scelta degli animali e della natura come protagonisti non è casuale. Come sottolinea la consulente scientifica Patrizia Torricelli (Università Ca’ Foscari), la biofilia — l’attrazione innata dell’essere umano verso il mondo naturale — attiva curiosità e stupore tanto nei bambini quanto negli anziani. In terapia ciò significa avere un contenuto emotivamente accessibile e universale: un cane, un uccello, un paesaggio sono immagini che parlano a tutti, agganciano ricordi, aprono conversazioni, facilitano la reminiscenza. È la differenza tra un esercizio astratto e uno caldo, capace di coinvolgere davvero.

I numeri raccontano l’impatto: la rete di “Figurine per i Nonni” ha già coinvolto oltre 8.000 anziani in Italia, con più di 600 ospiti raggiunti in 38 RSA del Piemonte. L’ingresso alle Molinette alza l’asticella in un contesto acuto, dove il confine tra attesa e noia è sottile e dove la finestra utile per prevenire apatia, ritiro sociale e sintomi depressivi è spesso stretta. Qui la presenza strutturata dei Volontari AVO fa la differenza: accolgono, facilitano, tengono il filo del gruppo, danno voce a chi parla piano, aiutano chi ha le mani rigide ad attaccare una figurina dritta. Piccoli gesti, grandi effetti, soprattutto quando si ripetono con regolarità.

Il cuore del progetto sta in un equilibrio: semplicità dello strumento e rigore del metodo. La semplicità è quella di un album di figurine; il rigore è la cornice clinica in cui si muove, con obiettivi espliciti — attenzione sostenuta, coordinazione, linguaggio, motivazione — e ricadute psico–sociali misurabili: il gruppo che si conosce, la stanza che si anima, il bisogno di esserci all’appuntamento successivo. È la sostanza dell’Healthy Ageing: salute che non coincide solo con parametri ematici o terapie, ma con la qualità delle giornate, la relazione, l’autostima.

Il passaggio in ospedale non sostituisce le esperienze maturate nelle RSA, le amplifica. In reparto il tempo è frammentato da terapie e accertamenti: l’album si presta a moduli brevi, ripetibili, adattabili alle condizioni fisiche. E soprattutto genera ponti: tra pazienti, tra pazienti e volontari, tra reparto e familiari. Quante volte un figlio o un nipote non sanno come “riempire” una visita? Un album da completare insieme è un pretesto buono, un compito comune che alleggerisce l’imbarazzo e mette tutti dalla stessa parte.

C’è poi un risvolto di sistema. Le grandi strutture sanitarie studiano da anni modelli di umanizzazione delle cure: ambienti più accoglienti, attività che riducano lo stress legato al ricovero, spazi per la socialità. Portare un progetto di gioco organizzato in Geriatria significa anche testare procedure, formare i volontari, misurare esiti e aderenza, per poter replicare l’esperienza altrove. È un investimento a basso costo che può prevenire declino funzionale correlato alla degenza e alleggerire, in prospettiva, anche il carico assistenziale.

Il partenariato tra Pizzardi Editore, AVO e Università di Torino tiene insieme filiere diverse — editoria, volontariato, accademia, sanità pubblica — in un circuito in cui ognuno mette competenza: chi offre materiali e logistica, chi garantisce presenza e continuità, chi fornisce validazione scientifica e indirizzo metodologico. Non è beneficenza episodica, è corresponsabilità. E i risultati, quando la cabina di regia è chiara, si vedono.

Non mancano le ricadute culturali. In una stagione in cui si parla di transizione demografica e pressione sui servizi, iniziative come queste rimettono al centro l’anziano persona, non solo paziente: qualcuno che si annoia, prova piacere, si emoziona di fronte a un’immagine, trova un compagno di gioco e, magari, torna a raccontare storie dimenticate. È la parte più umana della cura, quella che non si prescrive ma si costruisce.

Il modello è aperto e scalabile. Le RSA piemontesi che volessero aderire — l’iniziativa è gratuita — possono contattare Federavo scrivendo a amicicucciolotti@federavo.it: riceveranno album, figurine e il supporto per strutturare gli incontri con i volontari. A Torino, intanto, il debutto alle Molinette segna un passaggio simbolico: un album in tasca, qualche figurina da scambiare e un gruppo che si raduna non cancellano la malattia, ma possono restituire tempo buono a chi spesso ne ha troppo da riempire. È una promessa concreta: più relazione, più stimoli, più dignità nelle ore che scorrono lente in reparto.

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