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Lanzo, due giorni per capire come è nata (e come è cambiata) la sanità nelle Valli

L'evento il 27 e 28 settembre al Centro LanzoIcnontra

Lanzo, due giorni per capire come è nata (e come è cambiata) la sanità nelle Valli

Lanzo, due giorni per capire come è nata (e come è cambiata) la sanità nelle Valli (immagine di repertorio)

La storia della medicina letta attraverso il territorio. Sabato 27 e domenica 28 settembre, al Centro LanzoIncontra, il Centro regionale piemontese dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria porta in Valli di Lanzo un convegno che prova a tenere insieme archivi, architetture, pratiche popolari e racconto pubblico delle epidemie. Non una rievocazione per addetti ai lavori, ma un percorso a tappe che intreccia secoli diversi e competenze diverse con un obiettivo chiaro: capire come si sono costruite le basi dell’assistenza di prossimità che conosciamo oggi.

Il programma è organizzato in tre blocchi tematici. Il primo guarda alle radici dell’assistenza sanitaria e sociale tra Seicento e Settecento: ospedali, ospizi, confraternite, reti di sostegno nel tempo lungo delle pestilenze e della ricostruzione. A fare da filo rosso, anche l’informazione: le cronache locali e i “Successi” sabaudi che, nei secoli delle epidemie, hanno raccontato (e spesso indirizzato) la percezione pubblica della malattia e delle cure.

Il secondo blocco si concentra sulla medicina popolare in Piemonte tra Medioevo e prima età moderna: saperi empirici, erbe e ritualità, conflitti e dialoghi con la medicina dotta, tracce ancora vive nella memoria e nel paesaggio alpino. Il terzo apre lo sguardo all’architettura ospedaliera, dal Medioevo ai giorni nostri, con un confronto tra il modello piemontese e le esperienze di aree limitrofe: edifici, tipologie, scelte spaziali che raccontano politiche sanitarie, priorità sociali e mutamenti tecnici.

In cattedra non solo storici della medicina: medici, giuristi, giornalisti e studiosi provenienti dal Piemonte ma anche da Lazio, Puglia, Liguria e dalla Repubblica di San Marino (con il contributo del focal point presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità). Una scelta che sposta il baricentro dal convegno “di zona” a una vera piazza di confronto tra pratiche e culture sanitarie diverse. Sabato pomeriggio è prevista una sessione “under 25”, affidata ai giovani dell’Accademia: un passaggio di testimone necessario, perché la storia della sanità non resti materia da scaffale ma tema vivo su cui formare chi domani lavorerà (e deciderà) in questo campo.

Domenica mattina, chiusura a piedi e occhi alzati: visita guidata al complesso sanitario dell’Ospedale Storico Mauriziano di Lanzo, per leggere pietra su pietra quello che le relazioni avranno messo a fuoco: la sanità come infrastruttura sociale, tecnica e culturale.

La due giorni nasce dalla collaborazione del Centro piemontese ASAS con il Comune di Lanzo, Coassolo, l’Unione dei Comuni Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone e le realtà associative del territorio, a cominciare dalla Società Storica Valli di Lanzo. Un’alleanza istituzionale e civica che rimette al centro un tema spesso evocato solo nelle emergenze: la sanità territoriale come patrimonio costruito nel tempo, fatto di edifici, norme, professioni e comunità.

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