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Mobilità sostenibile, un milione di euro per nuove piste ciclabili nel Ciriacese

Il progetto finanziato dalla Regione porta 88 chilometri di nuovi percorsi in Piemonte e rafforza la rete ciclabile con oltre 600 chilometri già esistenti

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Mobilità sostenibile, un milione di euro per nuove piste ciclabili nel Ciriacese

l futuro della mobilità passa anche attraverso le scelte locali, e il Ciriacese si candida a diventare un modello di riferimento per il Piemonte. Grazie a un finanziamento regionale di 1 milione e 124mila euro, sarà infatti possibile dare avvio a VeLa 2.0, un progetto dal valore complessivo di 1,35 milioni che prevede la costruzione di nuove piste ciclopedonali e il potenziamento di quelle già esistenti. L’obiettivo è ambizioso: promuovere mobilità sostenibile, ridurre le emissioni e rafforzare i legami tra i Comuni di Nole, Ciriè, San Maurizio e Robassomero, creando al tempo stesso opportunità per il turismo lento e la valorizzazione ambientale.

Il progetto nasce come naturale prosecuzione di VeLa 1, il collegamento ciclabile tra Venaria Reale e Lanzo, la cui gara d’appalto è ormai imminente. I due interventi erano stati concepiti insieme, ma inizialmente solo il primo aveva trovato copertura economica. L’arrivo di nuove risorse regionali permette ora di completare la visione con un’infrastruttura diffusa che risponde a più esigenze: da un lato favorire gli spostamenti quotidiani di chi vive e lavora in questi centri, dall’altro creare percorsi attrattivi per visitatori e cicloturisti.

Entrando nel dettaglio, VeLa 2.0 a Nole prevede tre tratte principali. La prima riguarda il collegamento tra Grange e Vastalla di Ciriè, esteso fino a Robassomero, così da creare un asse di continuità tra più Comuni. La seconda tratta si sviluppa lungo via Grazioli, in direzione di San Vito, mentre la terza unisce via Rocca alla Riserva naturale della Vauda, passando per la chiesetta della Madonna della Neve, punto di riferimento storico e religioso della comunità locale. Un percorso che, oltre al valore pratico, porta con sé un forte valore simbolico di connessione tra paesaggio, natura e memoria collettiva.

L’impatto complessivo del programma regionale va ben oltre i confini del Ciriacese. Con VeLa 2.0 si aggiungeranno infatti 62 chilometri di nuovi percorsi ciclabili in Piemonte, che uniti ai 26 chilometri già previsti a Cuneo e Vercelli porteranno a quota 88 chilometri di nuove infrastrutture. A ciò si somma il lavoro di connessione della rete esistente: 608 chilometri di piste già tracciate entreranno in un sistema integrato, di cui 27 già finanziati e oltre 580 derivanti dai progetti appena approvati. Una rete che, per estensione e logica di sviluppo, segna un salto di qualità nella pianificazione della mobilità regionale.

Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture Marco Gabusi hanno presentato lo stanziamento come un passo concreto verso un Piemonte più verde e interconnesso. La bicicletta, nelle loro parole, non è solo un mezzo ecologico ma una scelta di futuro, capace di incidere tanto sugli spostamenti quotidiani quanto sulla promozione del turismo sostenibile. Un messaggio che si inserisce nella cornice più ampia del bando “PieMonta in bici: infrastrutture ciclistiche strategiche”, pensato per favorire la transizione verso un’economia a zero emissioni di carbonio.

Il sindaco di Nole, Luca Bertino, ha sottolineato la soddisfazione per un progetto che permetterà finalmente di completare ciò che era stato immaginato anni fa. L’amministrazione locale guarda con attenzione anche alle ricadute sociali: piste ciclabili ben progettate non servono soltanto ai pendolari, ma diventano luoghi di aggregazione, spazi sicuri per le famiglie, strumenti per promuovere salute e sport.

VeLa 2.0 non nasce nel vuoto. È parte di un mosaico che comprende esperienze già avviate come la Corona Verde Stura, un corridoio ecologico che integra percorsi naturalistici e itinerari ciclabili lungo il fiume Stura di Lanzo. L’idea di fondo è che la mobilità non si riduca al semplice spostamento da un punto all’altro, ma diventi valorizzazione del territorio, creazione di economie locali legate al cicloturismo, tutela delle aree naturalistiche.

In questo senso, il collegamento con la Riserva della Vauda assume un valore particolare. Non solo offrirà ai cittadini un accesso diretto a un’area protetta di straordinaria biodiversità, ma renderà la Vauda parte di un circuito di mobilità dolce che può attrarre visitatori da tutto il Piemonte.

Guardando oltre i numeri, VeLa 2.0 rappresenta un cambio culturale. In un’epoca in cui il traffico e l’inquinamento restano problemi cronici per le aree metropolitane, investire in percorsi ciclabili significa cambiare prospettiva: immaginare città e paesi dove la bicicletta non è più un’alternativa di nicchia, ma una scelta quotidiana. E significa anche offrire un’opportunità economica, perché il turismo lento è tra i settori in maggiore crescita in Europa e può diventare una leva di sviluppo anche per il Canavese.

Il Ciriacese e il basso Canavese si trovano così al centro di un progetto che guarda lontano. Le piste ciclabili non sono solo infrastrutture: sono la promessa di una nuova qualità della vita, di un territorio che vuole crescere senza consumarsi, di comunità che scelgono di muoversi in armonia con l’ambiente.

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