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Fine dell’incubo peste suina: l’Ue libera Piemonte e Lombardia dai divieti

Dopo mesi di restrizioni, gli allevatori tornano a produrre ed esportare

Peste suina, l’Unione Europea elimina le restrizioni: in Piemonte e Lombardia la “fine di un incubo”

Peste suina, l’Unione Europea elimina le restrizioni: in Piemonte e Lombardia la “fine di un incubo” (immagine di repertorio)

L’Unione Europea ha deciso di eliminare le restrizioni imposte per contrastare la peste suina africana negli allevamenti di Piemonte e Lombardia, un provvedimento che riguarda in particolare i distretti suinicoli di Novara, Alessandria, Lodi e Pavia. Una decisione che viene accolta con entusiasmo dalle Regioni, dalle associazioni di categoria e dal governo nazionale, dopo mesi di blocchi produttivi e commerciali che hanno messo in ginocchio le aziende del comparto.

In Lombardia, la zona “3”, quella a limitazioni totali, viene completamente rimossa: 109 Comuni passano in zona “2”, 57 in zona “1” e 72 vengono liberati da qualsiasi vincolo. Lo stesso vale per il Piemonte, dove i distretti suinicoli di Novara e Alessandria, finora classificati come zona “3”, vengono ora considerati fuori dalle restrizioni.

La svolta era stata anticipata dalla visita in Italia della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, che si è confrontata con la filiera agroalimentare di Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. Per l’europarlamentare Carlo Fidanza si tratta di «un risultato straordinario che va ascritto al merito del lavoro fatto dal nostro governo, dal commissario Filippini e dai nostri allevatori che hanno pagato un prezzo altissimo».

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha rivendicato il risultato come prova della bontà delle azioni intraprese: «Il ritorno all’operatività degli allevamenti suinicoli lombardi e piemontesi è la dimostrazione che il lavoro fatto dal ministero dell’Agricoltura e dal ministero della Salute, insieme alla struttura commissariale, porta a buoni risultati».

Il ministero della Salute aveva infatti presentato un’istanza formale alla Commissione Ue dopo la «positiva chiusura» dei focolai registrati nel 2024. Il sottosegretario Marcello Gemmato ha commentato che il provvedimento «restituisce prospettive e serenità agli operatori del settore e conferma l’efficacia delle misure di sorveglianza e biosicurezza messe in campo».

Anche le associazioni agricole hanno accolto la notizia con sollievo. Coldiretti Lombardia parla di «un passo atteso e importante per ridare una prospettiva agli allevatori che hanno compiuto ingenti sforzi». L’assessore lombardo all’Agricoltura Alessandro Beduschi ha aggiunto: «Finalmente è stato riconosciuto il grande lavoro che abbiamo svolto con la veterinaria regionale, con l’aiuto del commissario Filippini e del ministro Lollobrigida che ci ha dato una mano».

Dal Piemonte, l’assessore Paolo Bongioanni ha definito la decisione «la fine di un incubo per i nostri imprenditori, che l’anno scorso hanno dovuto subire pesanti sacrifici di capi animali e deprezzamento aziendale».

Ma il governo invita a non abbassare la guardia. Il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra ha sottolineato: «C’è ancora molto da fare nel contrasto alla peste suina africana, ma ora possiamo continuare il nostro lavoro con ancora maggior convinzione, sapendo che abbiamo intrapreso la strada giusta».

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