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La caccia al cinghiale parte in anticipo in Piemonte. Bongioanni: "Contrastiamo la peste suina"

La misura segue l’ordinanza del commissario Filippini e integra il piano regionale che prevede oltre 14mila abbattimenti fino a marzo 2026

La caccia al cinghiale parte in anticipo in Piemonte. Bongioanni: "Contrastiamo la peste suina"

La caccia al cinghiale parte in anticipo in Piemonte. Bongioanni: "Contrastiamo la peste suina" (immagine di archivio)

Dal 21 al 1° settembre: dieci giorni di anticipo che cambiano radicalmente l’avvio della stagione venatoria al cinghiale in Piemonte. La decisione è stata presa dalla Regione, su indicazione del Commissario straordinario alla Peste Suina Africana, Giovanni Filippini, che lo scorso 4 agosto ha lasciato alle Regioni la facoltà di modulare i calendari in funzione della diffusione del virus. Il provvedimento interesserà 14 ambiti e aziende venatorie distribuiti sul territorio, tutti compresi nella fascia di protezione di 20 chilometri attorno alle zone più sensibili individuate come aree di alta espansione virale.

La scelta, sottolinea l’assessore regionale Paolo Bongioanni, risponde a una triplice esigenza: arginare la diffusione della Psa, ridurre gli ingenti danni all’agricoltura e limitare gli incidenti stradali provocati dal suino selvatico. «Il Commissario straordinario per la lotta alla Psa – spiega Bongioanni – ha dato la possibilità di anticipare la caccia al cinghiale, misura fortemente richiesta dal mondo agricolo. È un provvedimento che persegue tre obiettivi importanti: contrastare l’epidemia, limitare i danni alle colture e ridurre gli incidenti, contenendo così anche i costi per i risarcimenti a carico della collettività».

Paolo Bongioanni (a sinistra)

L’anticipo del calendario si affianca al piano di prelievo selettivo già varato in primavera dallo stesso assessore e affidato a Province e Città metropolitana, che prevede l’abbattimento di oltre 14.000 capi fino al 15 marzo 2026. Un intervento massiccio, che secondo Bongioanni assume particolare valore in questa fase: «L’azione combinata acquista un potere incisivo ancora più forte perché è proprio in queste settimane che i cinghiali risultano più attivi e dannosi».

Il calendario straordinario si applicherà fino al 1° febbraio 2026 esclusivamente nei territori ricompresi nella Zona di riduzione della densità del cinghiale: Atc BI 1; Ca BI 1; Afv Baraccone; Afv Daniela; Afv Del Duca; Afv Cellarengo; Afv Nicoletta; Afv Ternavasso; Afv Valcasotto; Afv Vestignè; Aatv Benese; Aatv Ceresole d’Alba; Aatv Roncaglia; Aatv Tenuta Pollenzo.

Per tutte le altre specie, invece, il calendario venatorio rimane invariato, con apertura dal 21 settembre come già previsto.

Il Piemonte, dunque, sceglie di accelerare su una strategia che punta a ridurre la pressione del cinghiale sul territorio, consapevole che l’epidemia di Peste Suina Africana non rappresenta soltanto un problema di sanità animale, ma anche un nodo che coinvolge economia agricola, viabilità e sicurezza pubblica.

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