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Peste suina africana, via libera alla caccia al cinghiale in quattro province piemontesi

Accolta la richiesta della Regione: da domenica 21 settembre attività venatoria estesa a Novara, Vercelli, Torino e Biella per rafforzare il contrasto alla malattia

Peste suina africana, via libera alla caccia al cinghiale in quattro province piemontesi

Peste suina africana, via libera alla caccia al cinghiale in quattro province piemontesi (immagine di repertorio)

Un nuovo passo nella lotta alla Peste suina africana e al contenimento della popolazione di cinghiali in Piemonte. Il commissario straordinario Giovanni Filippini ha accolto le richieste avanzate dall’assessore regionale Paolo Bongioanni, autorizzando la caccia al cinghiale anche nelle aree della Zona di Restrizione 1 delle province di Novara, Vercelli, Torino e Biella, finora escluse dall’attività venatoria.

Il provvedimento entrerà in vigore da domenica 21 settembre, in coincidenza con l’apertura ufficiale della stagione di caccia, e si affiancherà all’attività di prelievo selettivo da sempre affidata a Province e Città Metropolitana.

«È una decisione importante e un grande assist nella lotta alla Psa e nel contrasto ai danni provocati dal cinghiale all’agricoltura», ha commentato Bongioanni, sottolineando come il via libera sia stato accolto con favore dal mondo agricolo e venatorio. L’assessore ha ringraziato il commissario per la «sensibilità e tempestività» delle decisioni e ha annunciato che il lavoro congiunto prosegue ora sulla Zona di Restrizione 3, dove si sono verificati casi di infezione nei suini domestici.

La misura arriva pochi giorni dopo il provvedimento che aveva anticipato al 1° settembre l’apertura della stagione venatoria negli istituti che ne avevano fatto richiesta. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: raggiungere un abbattimento pari al 150% dei capi rispetto agli anni precedenti, per ottenere un efficace depopolamento della specie e limitare la diffusione del virus.

Filippini ha ribadito l’esortazione a rispettare in maniera rigorosa le misure di biosicurezza, necessarie per evitare il rischio di trasmissione del virus durante le attività di caccia e di prelievo.

Il nuovo provvedimento introduce anche un’ulteriore possibilità: l’autorizzazione all’attività di controllo – non quella venatoria – all’interno della zona Cev (Controllo espansione virale), finora interdetta. L’autorizzazione verrà concessa dalla Regione Piemonte caso per caso e potrà essere revocata qualora venissero rinvenute carcasse positive o cambiasse la situazione epidemiologica.

La battaglia contro la Peste suina africana, che continua a destare preoccupazione sia per la salute animale che per l’impatto economico su allevamenti e agricoltura, entra così in una fase più incisiva. Con il doppio strumento del prelievo selettivo e della caccia estesa, l’obiettivo è ridurre drasticamente la popolazione di cinghiali e tutelare un comparto agricolo già duramente provato.

Filippini e Bongioanni

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