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Passeggiata della memoria: il Borgo Nuovo si racconta tra poesie, ricordi e applausi

Quarta edizione dell’iniziativa organizzata da Iniziative Settimesi e voluta da Giulio Pascali. Tra tappe simboliche, letture e testimonianze, il quartiere si è trasformato in un museo a cielo aperto per custodire e tramandare la sua storia

Borgo Nuovo, un viaggio tra memoria e poesia: la passeggiata della comunità

Borgo Nuovo, un viaggio tra memoria e poesia: la passeggiata della comunità

Nel pomeriggio di sabato il Borgo Nuovo si è trasformato in un vero e proprio museo a cielo aperto. La quarta edizione della passeggiata della memoria, organizzata dall’associazione Iniziative Settimesi e fortemente voluta da Giulio Pascali, ha portato centinaia di persone a riscoprire la storia del quartiere, intrecciando racconti, poesie e ricordi personali in un grande affresco collettivo. Cittadini, studiosi, ex lavoratori e amministratori hanno camminato fianco a fianco mossi da un obiettivo comune: non lasciare che la memoria del Borgo Nuovo svanisca.

La partenza è avvenuta dalla stazione ferroviaria di Settimo, da dove la carovana ha raggiunto la vecchia portineria della Olon in viale dei Tigli, simbolo indelebile di un’epoca industriale che ha plasmato generazioni di settimesi. Qui Napoleone Berti ha riportato i presenti agli anni Settanta, quando lo stabilimento si chiamava ancora Montedison Farmitalia, ricostruendo atmosfere e aneddoti capaci di restituire il respiro di un’epoca. Poco dopo, Enrico Lazzarin ha donato al pubblico una poesia dedicata proprio al viale, mescolando memoria intima e memoria collettiva.

Il percorso è poi proseguito lungo via Schiapparelli e via Montenero, cuore del villaggio costruito per gli impiegati della Farmitalia. Davanti alle casette operaie, Lazzarin ha recitato un secondo testo poetico che ha evocato l’evoluzione del quartiere, dagli anni Cinquanta fino ad oggi. Ogni tappa è stata arricchita da nuove voci, come quella di Giovanni Vallacca, ex biologo della Farmitalia e oggi presidente della Consulta Culturale, che ha intrecciato i suoi ricordi con la storia industriale e sociale della città.

Uno dei momenti più intensi si è vissuto davanti alla scuola Martiri della Libertà, destinata alla demolizione per lasciare posto al nuovo complesso di via Fantina. Qui Lazzarin, visibilmente emozionato, ha letto una poesia intrisa di nostalgia: un omaggio a quelle mura che lo avevano visto crescere, dall’infanzia alla quinta elementare. All’interno della scuola, l’ex dirigente Gianna Meiac ha accompagnato i partecipanti in un viaggio visivo, attraverso immagini e diapositive, che hanno raccontato il Borgo Nuovo dal primo Novecento ai giorni nostri.

Non è mancato un tocco di autenticità popolare con la poesia in dialetto piemontese recitata da Adriana Zamboni, che ha riportato il calore delle radici nella narrazione corale.

La passeggiata si è chiusa tra applausi e commozione, con la promessa di ritrovarsi anche il prossimo anno. Nonostante il meteo incerto, con nubi e schiarite che si sono alternate, la partecipazione è stata significativa: segno evidente che il Borgo Nuovo non è soltanto un quartiere, ma un patrimonio vivo che continua a nutrire l’identità di Settimo.

Grazie alla passione di Giulio Pascali e all’impegno dei tanti protagonisti, questa iniziativa è diventata ormai un appuntamento irrinunciabile per chi crede che la memoria non sia soltanto un ricordo, ma un bene comune da custodire e trasmettere alle nuove generazioni.

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