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12 Settembre 2025 - 12:12
Giuseppe Di Bella e Barbara Virga di Venaria Reale
Lite furibonda a Venaria Reale, stavolta in Commissione consiliare e poi sui social. Non si tratta di opposizione contro maggioranza, ma di uno scontro interno, tra consiglieri dello stesso schieramento. È l’ennesimo segnale che la coesione dentro la maggioranza di centrodestra che sostiene il sindaco Fabio Giulivi è tutt’altro che salda.
Protagonisti della vicenda sono Barbara Dafne Virga, ex Fratelli d’Italia oggi consigliera di maggioranza nel gruppo misto, e Giuseppe Di Bella, assessore ai lavori pubblici in quota Fratelli d’Italia. I due, durante la seduta di Commissione dedicata al regolamento dei chioschi cittadini, sono arrivati a un durissimo scontro verbale. Secondo la versione della consigliera Virga, Di Bella – già in passato protagonista di episodi analoghi – le avrebbe urlato un perentorio “Stia zitta” mentre lei stava chiedendo un parere di legittimità su una delibera.
Nel suo lungo post su Facebook, Virga ricorda che non è la prima volta: “Quattro anni fa l’assessore ai lavori pubblici di Venaria Reale aveva in più occasioni intimato di tacere con uno ‘Stai zitta’ alla sottoscritta e ad altre colleghe consigliere comunali in occasioni istituzionali. Inaudito ma non stigmatizzato da chi ne aveva il dovere. E invece no, a distanza di 4 anni, l’assessore ci è ricascato”.
L’episodio è avvenuto mentre si discuteva la proroga delle concessioni per due chioschi cittadini, una proroga che – a differenza di tutte le altre, fissate a cinque anni – rischiava di trasformarsi in un rinnovo indefinito. Virga ha chiesto lumi, sottolineando la necessità di una valutazione legale per non incorrere in un provvedimento ad personam. A quel punto l’assessore avrebbe perso la calma.
Virga sottolinea che anche altri consiglieri uomini hanno posto la stessa questione, senza però ricevere la stessa reazione: “Vorrei essere sicura che l’articolo non rischi di configurare un provvedimento ad personam. Ma evidentemente il semplice esercizio del mio ruolo è stato vissuto come atto di lesa maestà da un assessore con il vizietto di zittire le donne”.
Dall’altra parte, non è mancata la replica dell’assessore Di Bella, sempre su Facebook. Con toni altrettanto duri, ha accusato Virga di codardia: “La codardia e la supponenza di qualche consigliere comunale che non avendo il coraggio o perlomeno la cortesia istituzionale di rivolgersi direttamente al soggetto interessato, si rivolge ai cittadini denunciando le malefatte del sottoscritto o peggio di dimostrarmi antifemminista per il solo fatto di avere affermato ‘stai zitta’”.
Di Bella ha quindi provato a giustificarsi sostenendo che le continue interruzioni della consigliera avrebbero reso inevitabile quell’espressione, negando che ci fosse un intento sessista.
Lo scontro, però, va ben oltre la singola frase. È lo specchio di un clima sempre più pesante all’interno della maggioranza che governa Venaria. Se già nelle scorse settimane non erano mancati segnali di tensione – con discussioni interne e malumori sul futuro politico in vista delle comunali 2026 – il diverbio tra Virga e Di Bella dimostra quanto i rapporti siano ormai logori.
Il caso ha anche un valore simbolico: mentre a pochi chilometri, a Torino, il Partito Democratico è travolto dallo scandalo sessista in Circoscrizione 8, a Venaria un’altra “bomba” deflagra, ma questa volta dentro il centrodestra. A Torino le parole volgari pronunciate a microfono aperto dal vicepresidente di Circoscrizione hanno costretto i vertici del PD a chiedere dimissioni e scuse. A Venaria, invece, la contesa è tutta interna alla maggioranza e si consuma sui social, in un crescendo di accuse e controaccuse.
Il punto comune resta l’uso di linguaggi aggressivi e sessisti in contesti istituzionali, che alimenta un dibattito sempre più ampio sulla qualità del confronto politico. Se da un lato Virga denuncia il vizio di “zittire le donne”, dall’altro Di Bella si difende parlando di semplice reazione a interruzioni. Resta però l’immagine di una politica incapace di contenere lo scontro entro i confini del dibattito civile.
Per i cittadini, lo spettacolo è desolante. Chi si aspettava unità e coesione da parte della maggioranza, trova invece una coalizione divisa in correnti e personalismi. La stessa Virga ammette che l’unica consolazione è stata la reazione del presidente della Commissione, che questa volta ha redarguito l’assessore. “La battaglia per la parità di genere è ancora lunga e dura. Ma non si molla” ha concluso la consigliera.
Il confronto, intanto, prosegue anche online. Post, commenti, condivisioni: la politica locale si trasferisce su Facebook e si infiamma davanti agli occhi dei cittadini. La sensazione è che non si tratti solo di un incidente isolato, ma di un sintomo di un malessere più profondo che attraversa la maggioranza. E a pochi mesi dall’avvio della lunga campagna elettorale per le comunali 2026, lo “scazzo” tra Virga e Di Bella rischia di essere il primo segnale di una frattura più ampia.
Per ora non ci sono state prese di posizione ufficiali del sindaco Fabio Giulivi o degli altri gruppi di maggioranza. Ma è evidente che il caso non passerà inosservato, soprattutto se si considera che l’immagine della coalizione è già messa alla prova da mesi di tensioni interne. Una vicenda che lascia il segno e che, inevitabilmente, si intreccia con il più ampio dibattito sulla violenza verbale, il sessismo e la qualità del linguaggio politico.
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