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Levone incontra Benevento sulla scia delle Streghe per trasformare leggende e tradizioni in un progetto di sviluppo condiviso

Un protocollo d’intesa inserisce il borgo canavesano nella rete internazionale “Città delle Streghe”

Il sindaco di Levone Max Gagnor con il sindaco di Benevento, Clemente Mastella

Il sindaco di Levone Max Gagnor con il sindaco di Benevento, Clemente Mastella

Il mito delle Masche di Levone ha spiccato il volo fino a Benevento, in un viaggio simbolico che unisce territori lontani, ma legati dallo stesso filo narrativo: quello delle streghe, della memoria popolare e di un patrimonio immateriale che oggi diventa occasione di sviluppo. Venerdì 5 settembre il sindaco Massimiliano Gagnor ha firmato, insieme al primo cittadino di Benevento Mario Clemente Mastella, un protocollo d’intesa che segna l’ingresso del borgo canavesano nella rete internazionale “Città delle Streghe”, progetto che mira a mettere in connessione comunità italiane ed estere custodi di leggende e simboli legati alla stregoneria.

Il documento, sottoscritto nella cornice prestigiosa del Teatro “Vittorio Emanuele”, non è solo un atto formale ma rappresenta uno strumento concreto di cooperazione culturale, turistica e istituzionale. Prevede iniziative comuni, scambi di buone pratiche, eventi, progetti didattici, ricerche storiche e produzioni artistiche, con l’obiettivo di far diventare le tradizioni un vero motore di crescita economica e turistica. La durata è triennale, con possibilità di rinnovo, e già nelle intenzioni dei promotori appare come un ponte tra territori che, pur distanti, condividono la stessa eredità culturale.

«Con questa firma rafforziamo il legame tra comunità che, pur distanti geograficamente, condividono un patrimonio di tradizioni e memorie che meritano di essere valorizzate e trasmesse», hanno dichiarato i due sindaci Mastella e Gagnor, sottolineando come il progetto ambisca a trasformare un immaginario collettivo spesso relegato nel folklore in energia culturale condivisa.

Accanto al sindaco di Levone era presente anche la vicesindaca Laura Allice, assessore alla Cultura e anima della manifestazione “1474 – I giorni delle Masche”, giunta alla seconda edizione e attesa dal 7 al 9 novembre. Sarà una tre giorni che porterà Levone a rivivere le atmosfere del tardo Medioevo, quando la parola “masca” evocava paure e sospetti, trasformandole oggi in una narrazione collettiva fatta di rievocazioni, musica, teatro e percorsi esperienziali.

L'incontro di Benevento

Non è mancato anche il sostegno istituzionale del presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Davide Nicco, che in un messaggio ha evidenziato come l’esperienza di Benevento possa diventare un trampolino ulteriore per far conoscere Levone non solo come “borgo delle masche”, ma anche come ambasciatore di una cultura viva, in grado di attrarre visitatori e turisti. «Levone non resta ferma, vuole aprirsi e farsi conoscere», si legge nel messaggio che interpreta bene la volontà della comunità.

La cornice campana è stata anche l’occasione per presentare un altro tassello importante: il progetto finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo “Territori in Luce”, che prevede la realizzazione di percorsi turistici tematici e di un docufilm dedicato alle masche. “Sui passi delle streghe” sarà il titolo di un itinerario che accompagnerà i visitatori attraverso i luoghi simbolici del borgo, trasformando il mito in una narrazione immersiva, capace di legare storia, paesaggio e tradizione orale.

L’ingresso nella rete “Città delle Streghe” non è dunque solo una medaglia da esibire, ma una scelta strategica che guarda al futuro. Significa riconoscere valore al patrimonio immateriale, ma anche trasformarlo in una leva per l’economia locale, attirando turismo culturale e creando nuove opportunità di promozione. Levone, borgo piccolo ma ricco di storia, si candida così a diventare un punto di riferimento internazionale per chi vuole scoprire un’Italia che racconta sé stessa attraverso le sue leggende.

Le masche, figure che un tempo incutevano timore, oggi diventano simbolo identitario e risorsa di comunità. La loro voce, tramandata nei secoli, continua a risuonare nei vicoli e nelle piazze, e ora anche in una rete che unisce città e borghi da nord a sud. È il segno che le tradizioni, se coltivate con intelligenza e passione, non restano reliquie del passato ma si trasformano in ponti verso il futuro.

LA RETE "CITTà DELLE STREGHE"

La nascita della rete internazionale “Città delle Streghe” non è soltanto un’operazione simbolica, ma un vero e proprio progetto di cooperazione culturale che raccoglie comunità italiane con storie diverse, accomunate però dallo stesso filo rosso: il mito delle streghe.

A guidare la rete c’è Benevento, città capofila, da secoli legata alla leggenda del “noce delle streghe”, luogo mitico in cui si radunavano i sabba. La tradizione popolare beneventana ha trasformato questo immaginario in un patrimonio identitario che ancora oggi ispira ricerche, feste e percorsi turistici.

Dall’Abruzzo arriva invece Castel del Monte, nel cuore della provincia aquilana. Qui le storie di stregoneria si intrecciano con i paesaggi montani e con antichi racconti tramandati di generazione in generazione, che oggi diventano occasione per riscoprire riti e tradizioni locali.

In Liguria il ruolo spetta a Triora, in provincia di Imperia, soprannominata “il paese delle streghe”. Negli anni ’50 il borgo ha recuperato con orgoglio il ricordo dei processi alle streghe del Cinquecento, trasformandolo in una memoria viva che richiama ogni anno visitatori da tutta Italia.

Dal Salento arriva Uggiano la Chiesa, nel leccese, dove il folklore legato alla magia popolare e alle guarigioni si intreccia con la devozione religiosa, restituendo un patrimonio unico fatto di contrasti e di contaminazioni culturali.

Il Piemonte è rappresentato da Rifreddo, piccolo comune della Valle Po, che da anni investe in rievocazioni storiche e manifestazioni dedicate alle streghe, trasformando una memoria popolare carica di suggestioni in un volano turistico.

Sempre in Piemonte, recentemente, ha aderito anche Spigno Monferrato, in provincia di Alessandria. Qui i racconti legati alla stregoneria si fondono con la cultura contadina e con l’identità monferrina, arricchendo la rete con un ulteriore tassello simbolico.

Queste comunità, lontane tra loro ma unite da leggende simili, oggi scelgono di camminare insieme. Il protocollo che le lega non è solo un elenco di intenti, ma un piano che prevede eventi, scambi di esperienze, progetti didattici e produzioni artistiche. In questo modo, storie che un tempo alimentavano paura e persecuzioni diventano strumenti di crescita culturale ed economica, capaci di attrarre turisti e di rinnovare il senso di appartenenza delle comunità locali.

La forza della rete sta proprio nella diversità: dal noce di Benevento ai vicoli di Triora, dalle valli piemontesi alle montagne abruzzesi, fino al Salento, ogni luogo racconta la sua variante di un mito universale, quello delle streghe, che oggi diventa ponte tra passato e futuro.

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