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Schlein carica da Torino: «Meloni abituati, non ci divideremo mai più e ti batteremo»

Alla Festa dell’Unità pieno sostegno al Pd torinese e all’amministrazione Lo Russo, con la promessa di un fronte compatto fino alle amministrative

Elly Schlein

Elly Schlein

Un bagno di folla e un duello politico acceso hanno caratterizzato la Festa dell'Unità di Torino, dove la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha ribadito la fiducia totale al gruppo dirigente torinese e all’amministrazione guidata dal sindaco Stefano Lo Russo, ma soprattutto ha lanciato un messaggio diretto alla premier Giorgia Meloni.

Sollecitata sulle amministrative del 2027, Schlein ha preferito non sciogliere i nodi sulle candidature ma ha chiarito: «Abbiamo appena chiuso le regionali. Lasciatemi un attimo di respiro. Posso soltanto dire, nel frattempo, che confermo la piena fiducia nel Pd torinese e anche nell'amministrazione torinese».

Dal palco è arrivato l’affondo diretto alla Meloni: «Non succedeva da vent'anni che riuscissimo ad andare insieme con la stessa coalizione in tutte le Regioni: la destra si deve abituare, glielo diciamo anche qua da Torino, cara Giorgia Meloni, abituati perché non ti faremo mai più il favore di dividerci e anzi andremo avanti uniti insieme e vi batteremo».

La segretaria ha insistito sul valore dell’unità: «Glielo diciamo mentre loro sono ancora in alto mare e stanno ancora litigando sulle candidature. Noi, in queste lunghe settimane di lavoro, Regione per Regione, in nessuna di queste abbiamo visto liti. Abbiamo scelto insieme le candidature più competitive, ci siamo riuniti attorno a un programma condiviso con lo spirito davvero di costruire insieme un'alternativa con la nostra gente che ce lo chiede. L'unità per noi è un tratto identitario, non è uno schema elettorale, non è una soluzione politica, per noi è identità, perché non ce l'ha imposta il medico, ce lo chiede la nostra gente e a questo noi vogliamo lavorare».

Non solo l’unità interna, ma anche la costruzione di un’alternativa: «Dobbiamo continuare a mobilitarci contro la riforma del premierato, che accentra il potere nelle mani di chi comanda, e contro una riforma della giustizia che ha l'ossessione di attrarre anche i giudici sotto l'ala dell'esecutivo. Davanti a una destra che calpesta i diritti, nega l’emergenza climatica, non fa uno straccio di politica industriale, blocca la nostra proposta di salario minimo e taglia sulla scuola, l’università e la sanità pubblica, la differenza c’è eccome».

La segretaria ha poi rivendicato il ruolo del Pd: «Il ruolo nostro, come sinistra, è di costruire l’alternativa anche quando sembra mancare, perché “non c’è alternativa” è lo slogan più di destra che abbiamo mai sentito e lo dobbiamo rigettare e costruire insieme quell’alternativa. Non da soli, ma lavorando con le altre forze politiche alternative alla destra, con le forze del civismo, del terzo settore, dell’associazionismo, laiche e cattoliche».

In conclusione, Schlein ha voluto legare la giornata politica a quella storica della canonizzazione di Pier Giorgio Frassati, simbolo di lotta e giustizia sociale: «Oggi è un giorno particolare per questa città, perché non distante da qui nel 1901 nasceva un torinese, Pier Giorgio Frassati, che proprio oggi è stato reso santo davanti a 80mila persone e che partendo da una famiglia borghese ha dedicato tutta la vita agli ultimi, ai poveri, agli operai, si è laureato in ingegneria mineraria proprio per stare accanto ai minatori, fra i lavoratori forse proprio gli ultimi degli ultimi. E soprattutto un fervente antifascista. Lo dico perché per noi quella parola, antifascista, è molto molto importante e lo dico perché, purtroppo, ogni tanto bisogna ricordare che non permetteremo a nessuno di riscrivere la storia di questo Paese».

Nel frattempo, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha espresso il suo pieno sostegno alla segretaria del Pd: «Mi congratulo con Elly Schlein perché ha fatto una cosa molto importante, compattare, in condizioni molto complesse, le coalizioni di centrosinistra in sette regioni e lo ha fatto sostanzialmente lei con determinazione. Mi sembra ci siano tutte le condizioni per giocare la partita». Lo Russo ha poi aggiunto: «Sono elezioni locali che scontano equilibri locali e temi regionali, ma è evidente che, per come si sono configurate le vicende, non possiamo non immaginare che possano avere anche un effetto nazionale».

Ma non sono mancati i duri attacchi. Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha criticato il Pd torinese per il suo legame con i centri sociali e con l’attivista Andrea Curtetti, sostenitore del movimento Bds: «Il Pd torinese è passato dal sanare i centri sociali alla partecipazione a convegni con chi promuove le loro iniziative. Per partecipare alle Feste dell’Unità di Piazza d’Armi bisogna avere nel curriculum la partecipazione alle palestre popolari del centro sociale Gabrio, il sostegno al movimento No Tav e la candidatura in Potere al Popolo».

Augusta Montaruli


La Montaruli ha poi attaccato la connessione con il movimento Bds: «Il Pd si sta mettendo allo stesso livello di chi chiede il boicottaggio di tutto ciò che è israeliano: un atteggiamento decontestualizzato rispetto al conflitto perché le campagne di questo movimento a traino palestinese nascono ben prima dell’attentato di Hamas del 7 ottobre. Queste scelte politiche rivelano quanto la nostra città sia in mano a chi alza barricate facendola sprofondare in un clima inaccettabile».

Infine, la polemica è esplosa a causa di un post di un consigliere di Fratelli d’Italia che ha scherzato sulla Festa dell'Unità: «Porto Zeus in area cani». Il post ha suscitato le ire del capogruppo Pd in Consiglio comunale, Claudio Cerrato, che ha denunciato la volgarità e la mancanza di rispetto nei confronti dei volontari impegnati nell’organizzazione: «Ferma restando la volgarità e la mancanza di rispetto per una comunità politica ricca di volontari impegnati in momento di massima apertura al territorio e al confronto, cosa ne pensa la presidente del Consiglio Meloni di questo modo di fare politica? L'insulto e la denigrazione è la cifra dei rappresentanti di una forza di governo?» Cerrato ha poi chiesto se Paolo Damilano, capogruppo di Torino Bellissima, si senta rappresentato da questa espressione pubblica.

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