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Incidenti da smartphone, ecco i dati che l’Italia non può più ignorare

Oltre 35mila sinistri e 3mila vittime: la guida distratta è la nuova emergenza nazionale

Smartphone alla guida, ecco i numeri shock degli incidenti in Italia nel 2024

Smartphone alla guida, ecco i numeri shock degli incidenti in Italia nel 2024 (foto di repertorio)

La distrazione alla guida è oggi il nemico più pericoloso per chi si muove sulle strade italiane, e lo smartphone ne rappresenta l’elemento più devastante. Secondo l’ultimo report dell’ISTAT, nel 2024 si sono verificati 173.364 incidenti stradali, con 233.853 feriti e 3.030 decessi, una media di 475 sinistri e 8 morti al giorno. Numeri che confermano la portata di un fenomeno definito dagli esperti “tragedia silenziosa”, perché continua a mietere vittime senza clamore, ma con costanza.

Le categorie più colpite sono gli automobilisti (40% dei decessi) e i motociclisti (30%), ma a destare particolare allarme è la percentuale dei pedoni, il 15%, vittime spesso inconsapevoli della disattenzione altrui. L’analisi per genere mostra invece che il 20% delle vittime sono donne, nella maggior parte dei casi passeggeri, mentre l’80% sono uomini, dato che conferma come la guida maschile sia mediamente più rischiosa.

La distrazione è la prima causa di incidente in Italia, con 35.371 episodi nel 2024, pari al 15,7% del totale. Seguono il mancato rispetto della precedenza o della segnaletica (13,5%) e l’eccesso di velocità (8,3%). Ma è proprio l’uso del telefono a rappresentare il fattore principale: inviare messaggi, rispondere a chiamate, scorrere notifiche o persino utilizzare app di messaggistica mentre si è al volante porta a un abbassamento drastico dell’attenzione.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’uso dello smartphone al volante quadruplica il rischio di incidente, rallenta i tempi di reazione del 30% e compromette la capacità decisionale. Una distrazione di un solo secondo a 90-110 km/h significa percorrere 25-30 metri a occhi chiusi, con conseguenze potenzialmente fatali. Gli studi internazionali confermano la gravità del problema: il Virginia Tech Transportation Institute ha stimato che il cellulare è responsabile dell’8% degli incidenti negli Stati Uniti, mentre in Europa il 30% dei guidatori ammette di usare il telefono durante la guida; la percentuale sale al 50% negli USA e al 60% in Australia.

Anche la distribuzione geografica svela uno scenario complesso. In città si registra il 70% degli incidenti, ma solo il 13% è causato da distrazione. Fuori città, invece, dove la velocità è maggiore e le variabili meno numerose, la distrazione diventa la prima causa di sinistri (22%). Non a caso, oltre il 50% delle morti avviene sulle autostrade, dove gli incidenti, pur meno numerosi, hanno esiti molto più gravi.

Un dato incoraggiante arriva dal trend complessivo: rispetto al 2010 le vittime sulle strade italiane sono diminuite del 25%, e addirittura più che dimezzate rispetto al 2001, grazie a veicoli più sicuri, infrastrutture migliorate e campagne di sensibilizzazione. Tuttavia, cresce la percentuale di incidenti a veicolo singolo, passata dal 39% del 2001 al 42,3% nel 2023, quasi sempre legati a distrazioni e uso del cellulare.

L’obiettivo fissato dall’Unione Europea è dimezzare entro il 2030 i morti sulle strade, ma senza una drastica riduzione dell’uso dello smartphone alla guida, la sfida rischia di rimanere irraggiungibile. La tecnologia sta rendendo le automobili sempre più sicure, ma il vero punto debole resta l’uomo: un tocco sullo schermo può trasformarsi in un colpo di freno mancato, in una curva affrontata troppo tardi, in una vita spezzata in pochi istanti.

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