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Cronaca

Minacce, botte e stipendi mai pagati: il crollo del regno dei compro oro a Torino

Due uomini a processo per estorsione e lesioni, il pm chiede condanne mentre la difesa parla di accuse infondate

Dall’impero dei compro oro al processo: a Torino il caso Fisichella-Ranieri tra accuse e difese

Dall’impero dei compro oro al processo: a Torino il caso Fisichella-Ranieri tra accuse e difese (foto di repertorio)

L’idea di costruire un impero di compro oro tra Torino e altre città si è trasformata in un caso giudiziario che rischia di chiudersi con condanne pesanti. La Procura di Torino ha chiesto tre anni e mezzo di reclusione per Andrea Fisichella, 38 anni, e per Antonio Ranieri, 37, imputati a vario titolo per estorsione, rapina e lesioni. Il procedimento, seguito dal sostituto procuratore Giuseppe Drammis, dovrebbe arrivare a sentenza entro l’autunno.

Fisichella non è un nome nuovo per le aule giudiziarie. Già coinvolto nell’inchiesta che aveva travolto il “magnate dei compro oro” milanese Mirko Rosa, nonostante una prima condanna definitiva ha continuato a operare nel settore, mantenendo la titolarità di diverse società anche a Torino. Quando i guai giudiziari lo hanno costretto a riorganizzare le attività, alcune società sono state cedute a un uomo con cui aveva già collaborato, oggi costituito parte civile nel processo con l’avvocato Piero Nacci Manara.

Secondo la ricostruzione della Procura, tra il 2021 e il 2022 quell’ex socio avrebbe subito pressioni costanti. Fisichella, insieme a Ranieri – indicato come investitore e uomo di fiducia – avrebbe esercitato un controllo informale sulle società, pretendendo denaro e firme su documenti a favore della loro gestione. Le tensioni sarebbero sfociate in minacce e aggressioni fisiche. In particolare, il 27 marzo 2022 a Torino, durante un incontro per discutere questioni lavorative, la presunta vittima sarebbe stata colpita con calci e pugni e anche con oggetti trovati sul posto, come un manico di scopa, un vaso e una forbice.

Il deterioramento del clima societario ha avuto conseguenze dirette anche sui dipendenti. Molti lavoratori dei punti vendita non sono più stati pagati e hanno dovuto avviare cause per recuperare gli stipendi arretrati, mentre le attività dei negozi sono progressivamente cessate.

La difesa, rappresentata dall’avvocata Francesca Cramis, contesta radicalmente le accuse e parla di un processo fondato quasi esclusivamente sulle dichiarazioni della parte civile, ritenuta inattendibile. Ammette che vi siano stati momenti di tensione e singoli episodi di violenza, ma respinge con forza l’impianto accusatorio di estorsione.

Fisichella in aula ha già cercato di fornire la propria versione dei fatti, mentre Ranieri ha scelto di non presentarsi. Toccherà ai giudici valutare la solidità delle prove raccolte dalla Procura e stabilire se davvero dietro la facciata dei compro oro si nascondesse un sistema di pressioni e minacce.

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