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Frane e maltempo senza tregua in Piemonte: torrenti al limite e statali bloccate isolano intere valli (VIDEO)

Stop al traffico al km 57,200: valutazioni sul versante, percorsi alternativi e canali informativi Anas attivi

Frana sulla statale 21

Frane e maltempo senza tregua in Piemonte: torrenti al limite e statali bloccate isolano intere valli

Piove da ore senza sosta e il Piemonte torna a fare i conti con l’incubo del maltempo. Dalla mezzanotte è attiva l’allerta arancione per rischio idrogeologico nelle province di Novara, Vercelli, Biella e Verbano-Cusio-Ossola, con la Sala operativa della Protezione Civile regionale mobilitata per monitorare la situazione. I dati parlano chiaro: precipitazioni persistenti con picchi superiori ai 160-170 millimetri, e a Verbania addirittura oltre i 200 millimetri. Le immagini dal Lago Maggiore, cupo e agitato, mostrano la forza di un’ondata di maltempo che ha già messo in ginocchio la viabilità e tenuto sotto pressione i torrenti. Il caso più critico riguarda il San Bernardino, il corso d’acqua che attraversa Verbania, salito in poche ore a livelli prossimi alla soglia di pericolo secondo le centraline Arpa. Nel Verbano le piogge non hanno dato tregua per tutta la notte, saturando terreni già fragili e rendendo inevitabili smottamenti e colate di fango.

Sul fronte viabilità i disagi sono pesantissimi. Una frana ad Argentera ha costretto Anas a chiudere in entrambe le direzioni la statale 21 del Colle della Maddalena, un’arteria fondamentale che collega la provincia di Cuneo con la Francia. Il crollo si è verificato attorno alle otto del mattino, all’altezza del km 57,200: squadre Anas e forze dell’ordine sono al lavoro per la messa in sicurezza e per tentare una riapertura, ma i tempi dipenderanno dall’evoluzione meteo. Più a nord, nel Verbano-Cusio-Ossola, un’altra chiusura pesa come un macigno: la statale 659 della Valle Anzasca, che porta a Macugnaga, è stata interdetta al traffico a causa di smottamenti e accumuli di materiale sulla carreggiata. L’isolamento del comune ai piedi del Monte Rosa rappresenta una criticità notevole, anche per i collegamenti turistici in piena stagione estiva.

Le frane e gli allagamenti hanno già colpito altri tratti viari minori, con interruzioni segnalate a Bannio Anzino e Calasca Castiglione, sempre nel VCO, dove rii secondari hanno invaso la sede stradale. Anche nell’astigiano e nel novarese, video amatoriali mostrano auto in difficoltà tra strade allagate e sottopassi trasformati in piscine improvvisate. La Protezione Civile regionale avverte che le precipitazioni continueranno nelle prossime ore, mantenendo elevato il livello di rischio di esondazioni e colate di detriti.

Gli esperti sottolineano che i terreni, già saturi dalle piogge delle ultime settimane, non sono più in grado di assorbire acqua. È per questo che i torrenti, dal San Bernardino al Toce, reagiscono con rapidità e si ingrossano fino a superare i livelli di guardia. Il rischio principale resta quello degli allagamenti improvvisi e delle frane, con conseguente necessità di monitoraggio continuo e interventi rapidi.

Il maltempo, ancora una volta, mette in evidenza la fragilità del territorio piemontese. Da una parte la necessità di investimenti strutturali su argini, opere di contenimento e manutenzione, dall’altra la consapevolezza che eventi meteo sempre più estremi rendono difficile qualsiasi previsione. Intanto, per chi vive o viaggia nelle zone colpite, la parola d’ordine è prudenza: limitare gli spostamenti, rispettare le chiusure e seguire gli aggiornamenti ufficiali.

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