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Benvenuti a Verolengo… se riuscite a vedere il cartello

Erba alta e cartelli nascosti allo svincolo della SP31 bis a Verolengo: visibilità ridotta, manovre rischiose e appelli per una manutenzione urgente

Verolengo

Lo svincolo della SP31 bis tra erba alta

“Benvenuti a Verolengo”. Un messaggio che dovrebbe accogliere con calore chi arriva in paese, ma che oggi spunta a fatica tra l’erba alta e dorata. Un benvenuto che sa di paradosso: sì, entrate pure… purché riusciate a distinguere il cartello tra sterpaglie e visibilità ridotta.

Il problema non è solo estetico. Allo svincolo della SP31 bis, in corrispondenza dell’incrocio con via per Torino, la vegetazione ha preso il sopravvento trasformandosi in una barriera verde che limita la visuale degli automobilisti. Un punto nevralgico del traffico locale, dove auto e mezzi pesanti si incrociano quotidianamente in direzione Torino e Chivasso.

Chi percorre ogni giorno quel tratto parla di un vero “effetto sorpresa”: le manovre diventano un azzardo perché non si vede chi arriva dall’altra parte.

“Basta un attimo di esitazione – racconta un automobilista – e l’incidente è dietro l’angolo. Non è questione di prudenza o distrazione, qui manca proprio la visibilità”.

Verolengo… tra erba alta e pericoli: lo svincolo della SP31 bis a rischio

Non è una novità. Già lo scorso anno gli automobilisti avevano sollevato lo stesso problema e il copione sembra ripetersi puntuale, come se la manutenzione fosse sempre l’ultima voce dell’agenda. L’unico cambiamento? Il cartello, che resta a dare il suo ironico benvenuto in mezzo alle erbacce.

La situazione diventa ancora più critica nei punti di svolta e in corrispondenza delle rotatorie. L’erba alta confonde la gerarchia delle precedenze, rende invisibili i segnali e costringe i conducenti a decidere quasi alla cieca. Un dettaglio non da poco quando il traffico aumenta e i margini di errore si assottigliano.

Il risultato è un mix di frustrazione e timore che accompagna quotidianamente chi passa da lì. Verolengo, dicono i cittadini, merita un benvenuto diverso: uno che si possa leggere senza dover lottare contro la vegetazione. La domanda resta sempre la stessa: quanto ancora bisognerà aspettare prima che qualcuno intervenga davvero?

 

 

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