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13 Agosto 2025 - 17:59
La frana sulla SP 104
Dopo settimane di silenzio, arriva la prima replica - indiretta - della Città Metropolitana di Torino alla diffida inviata lo scorso 23 luglio dall’avvocato Guido Cardello, legale della Società Sorelle Audino S.n.c. – titolare del ristorante Il Moya di Moransengo-Tonengo – che chiedeva il ripristino immediato della viabilità e il risarcimento dei danni causati dalla chiusura della S.P. 104 Cunico–Lauriano.
"Ad oggi - spiegava ieri l'avvocato Cardello, raggiunto telefonicamente - solo l’Amministrazione Provinciale di Asti ha fornito una risposta, sia pure interlocutoria e non satisfattiva in quanto non riferita alla segnaletica non apposta sulle strade alternative. Dalla Città Metropolitana di Torino, invece, non ci è ancora arrivato nulla...".
Oggi, mercoledì 13 agosto la nota stampa. Che di fatto non è una replica ai soli problemi del ristorante comunemente conosciuto come "La Moia", ma un intervento sul generale isolamento di Tonengo. Tra le righe, la replica al caso che da giorni fa discutere la collina chivassese.
La nota dell’ente metropolitano ricostruisce le cause: «Le intense precipitazioni del 16 e 17 aprile 2025 hanno provocato frane diffuse nei comuni collinari del territorio metropolitano, compromettendo diversi tratti della viabilità provinciale. Tra le situazioni critiche figura l’interruzione della strada provinciale 104 di Lauriano, che ha reso meno diretti alcuni collegamenti locali, come l’accesso a Tonengo».
Il vicesindaco Jacopo Suppo sottolinea la complessità degli interventi: «Il ripristino della viabilità dopo eventi di questo tipo richiede tempi più lunghi e procedure più complesse di quanto comunemente si immagini. Non si tratta solo di ricostruire la sede stradale, ma di intervenire in modo strutturale per mettere in sicurezza i versanti, condizione indispensabile per garantire la stabilità dell’opera e la sicurezza di chi transita».
Secondo quanto riferito, la Città Metropolitana ha affidato allo studio Geodes la redazione dello studio di fattibilità tecnico-esecutiva, completato e trasmesso l’8 agosto, con un quadro economico da 850.000 euro suddivisi in interventi funzionali. L’approvazione in linea tecnica è prevista entro la fine di agosto. Parallelamente si sta completando il progetto esecutivo del primo intervento funzionale – valore 200.000 euro, già stanziati a bilancio – che permetterà una riapertura parziale della strada, con restringimenti e limitazioni di portata.
L’esecuzione dei lavori, tra approvazione, affidamento e realizzazione, richiederà circa sessanta giorni, con una previsione di riapertura parziale entro fine novembre 2025. «Con i risultati dei necessari studi tecnici, lo scorso 25 luglio la Città Metropolitana ha assegnato risorse fondamentali: grazie ai primi 200.000 euro stanziati con variazione di bilancio potremo ripristinare il transito diretto tra Piazzo e Tonengo d’Asti, a beneficio delle comunità locali e delle attività economiche» ha dichiarato Andrea Gavazza, consigliere metropolitano e presidente della commissione lavori pubblici e sindaco della vicina Cavagnolo.
Tutto bene? Vedremo.
Il ristorante La Moia
La diffida del legale rappresentante del ristorante di Tonengo è infatti dettagliata: la paralisi viaria isola infatti da mesi il nuovo Comune unificato di Moransengo-Tonengo e mette in ginocchio una delle sue attività storiche: il ristorante "La Moia" appunto.
Tutto parte dal 17 aprile 2025, quando due frane – una in territorio di Cocconato (Regione Maroero) e l’altra a Lauriano (Regione Piazzo) – hanno portato alla chiusura della S.P. Cunico–Lauriano in entrambe le direzioni. Un blocco totale che, denuncia il legale, ha reso «di fatto irraggiungibile da Lauriano e da Cocconato il ristorante della mia assistita».
L’accusa è pesante: «A oggi – scrive l’Avv. Cardello – non sono in corso lavori di ripristino della viabilità originaria e non sono state segnalate in modo adeguato le strade alternative, che comunque versano in pessime condizioni, pur essendo di competenza provinciale».
Le conseguenze economiche sono drammatiche. «In pochi mesi – prosegue il legale – l’attività ha perso oltre il 50% della clientela e del fatturato, con gravi ripercussioni anche sulle retribuzioni dei dipendenti, per i quali potrà essere richiesta la Cassa Integrazione». Ma non è tutto: l’isolamento pesa anche sui cittadini, che per raggiungere servizi essenziali come farmacia, ufficio postale, caserma dei Carabinieri o ambulatorio dell’ASL di Cocconato devono percorrere 14 chilometri anziché 6.
La diffida, inviata via PEC anche ai Comuni di Moransengo-Tonengo, Cocconato e Lauriano, fissa paletti precisi:
30 giorni per ripristinare la viabilità originaria della S.P. Cunico–Lauriano;
5 giorni per segnalare e rendere percorribili le strade alternative;
5 giorni per definire in via stragiudiziale il risarcimento di tutti i danni – morali, materiali, patrimoniali e non patrimoniali – subiti dalla società, comprese spese e onorari legali.
E il tono finale è senza appello: «In difetto di quanto sopra – avverte l’Avv. Cardello – ho già ricevuto mandato per dar corso agli opportuni atti giudiziali in ogni sede, compresa quella penale, senza ulteriori avvisi e con ulteriori spese a vostro carico».
Renato Dutto consigliere comunale a Lauriano
La vicenda intanto ha assunto i contorni di un caso politico a Lauriano, visto che la frana interessa un tratto della SP 104 che attraversa il Comune amministrato dalla sindaca Mara Baccolla.
L’11 agosto i consiglieri comunali di minoranza Renato Dutto, Graziano Bronzin e Sabino Fusco (gruppo “Lauriano e Piazzo Domani”) hanno protocollato un’interrogazione all'amministrazione laurianese.
Otto le domande messe nero su bianco, e tutte piuttosto dirette:
Perché, dopo la frana del 17 aprile, non è stata installata subito la segnaletica per indicare i percorsi alternativi?
Quando sarà messa questa segnaletica?
Quali sono i tempi di ripristino della strada Piazzo–Moransengo Tonengo?
Il Comune ha sollecitato la Città Metropolitana? Se sì, si mostri la documentazione.
Come intende rispondere l’Amministrazione alla diffida, visto che un eventuale risarcimento ricadrebbe sulle casse comunali e quindi sui cittadini?
Sono arrivate altre diffide o richieste di risarcimento per danni legati all’alluvione del 17 aprile?
In caso affermativo, si forniscano copie di tutti i documenti.
Quali azioni si vogliono intraprendere per evitare che situazioni simili si ripetano, esponendo il Comune a nuovi esborsi?
Il gruppo di minoranza non si limita a domandare, ma punta il dito anche sulla “pessima gestione” dell’emergenza, ricordando che il rio Grande non veniva pulito da sei anni, con tutte le conseguenze che si sono viste.
La sindaca, ovviamente, non l'ha presa bene e ha fatto sapere che risponderà all’interrogazione nei tempi e nei modi previsti.
"Nei giorni scorsi - spiegava ieri la prima cittadina Baccolla - i comuni di Lauriano e Moransengo Tonengo hanno inviato una nota alla Città Metropolitana di Torino chiedendo la convocazione di un tavolo tecnico per risolvere la situazione in tempi rapidi. Città Metropolitana ha già disposto uno stanziamento di bilancio e ci ha dato riscontro. Ci incontrerà a fine mese. Purtroppo - conclude Baccolla - devo constatare come la minoranza di Lauriano non perda occasione per gettare discredito sull'ammininistrazione anche su basi manifestamente infondate".
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