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IREN e potere politico: cosa c’è dietro l’acquisto di azioni da parte di Città Metropolitana

L’acquisto del 3,12% di azioni IREN per 83 milioni accende il dibattito politico. Clara Marta interroga Lorusso

IREN e potere politico: cosa c’è dietro l’acquisto di azioni da parte di Città Metropolitana

IREN e potere politico: cosa c’è dietro l’acquisto di azioni da parte di Città Metropolitana

La chivassese Marta Clara, consigliera metropolitana di Torino, ha presentato una interrogazione rivolta al sindaco dell’ente Stefano Lo Russo, che è ovviamente anche sindaco del Comune di Torino. L’antefatto è il seguente: in marzo Città Metropolitana ha acquistato il 3,12% di azioni di IREN. La spesa è di 83 milioni di euro. Città Metro prevede di incassare nei prossimi tre anni circa 40 milioni di dividendi. Comincerebbe a percepirli già entro il 2025. Ora Marta Clara – che è anche consigliera di minoranza a Chivasso – chiede a Lo Russo come intende utilizzare quei 40 milioni. Il sindaco si propone di investirli nella realizzazione dei compiti istituzionali di Città Metro: scuole, viabilità, innovazione ambientale e tecnologica? O quella somma verrà disseminata a coprire spese ordinarie e interventi frammentari? In proposito, Lo Russo ha già predisposto un piano operativo di utilizzo con stime dettagliate per il 2025 e per gli anni seguenti? Per la consigliera Clara quei 40 milioni devono venire destinati alle opere per le quali Città Metropolitana è stata istituita. Ad esempio: “riqualificazione profonda del patrimonio scolastico (messa in sicurezza, efficientamento energetico, adeguamenti antisismici); interventi infrastrutturali rilevanti sulla viabilità metropolitana (ponti, strade secondarie ad alta percorrenza, ciclovie integrate); investimenti sull’innovazione ambientale e tecnologica nei Comuni (es. reti intelligenti, illuminazione pubblica sostenibile, digitalizzazione dei servizi)”.

Clara Marta consigliera di Città Metropolitana

Per la precisione, Città Metropolitana ha acquistato le azioni di IREN mediante Metro Holding Torino, società costituita nel 2020 e interamente controllata dall’ente metropolitano: così come il Comune di Torino commercia in azioni, anche di IREN, mediante la controllata FTC (Finanziaria Città di Torino S.p.A.). Poiché ne possedeva già una quota, con l’acquisto di marzo la partecipazione di Città Metropolitana in IREN sale al 5,371%. Non è poco, e la consigliera Clara lo fa notare.

A questo punto, possiamo porre alcune domande anche noi: ma perché mai Città Metropolitana dovrebbe “giocare in borsa” e comprare redditizie azioni di IREN? Lo Russo lo spiega nella delibera di marzo: Città Metro intende promuovere l’uso delle energie rinnovabili. È vero che l’ente svolge già la funzione autorizzativa degli impianti. Ma entrando in IREN, e disponendone di una quota consistente, potrà influire sulle scelte gestionali di IREN medesimo in direzione appunto della promozione delle rinnovabili. Se questa sia l’unica reale motivazione dell’acquisto, o se vi sia anche qualche altra ragione, lo vedremo.

In proposito: attraverso la controllata FCT, il Comune di Torino possiede il 13,803% di IREN. E Metro Holding e FCT, cioè Città Metropolitana e Comune di Torino, hanno sottoscritto un patto secondo il quale in IREN si muoveranno unitariamente. Con quali conseguenze? Con la conseguenza che ora Torino, sommando le azioni di Città Metro (5,371%) e del Comune (13,803%), arriva a possedere il 19% e rotti di IREN. Supera così la quota del Comune di Genova, che finora era il maggior azionista con un pacchetto di azioni pari al 18,85%. Seguono il Comune di Reggio Emilia con l’11,65% e quello di Parma con il 3,16%. Ma più azioni vuol dire maggior potere, e più influenza nelle decisioni di IREN, e forse più posti in quota Torino e provincia.

Quindi, una questione di potere? La decisione di Città Metropolitana di comprare quel 3,12% di IREN persegue l’interesse della collettività o l’aumento del potere di Lo Russo? Certo, potrebbe voler dire entrambe le cose. Prosegue così l’andirivieni torinese delle quote di IREN. Nel 2014 la Provincia di Torino, quando era presidente Antonino Saitta, vendette le azioni di IREN che possedeva, perché non c’entravano con i compiti dell’ente. Adesso Città Metropolitana le ricompra. Nel mezzo un compra e vendi delle azioni. Come quando, nel 2018, la sindaca Chiara Appendino prima vendette e poi ricomprò azioni di IREN, attirandosi un controllo della Corte dei Conti.

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