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Dal Canavese a Hiroshima: un ponte per la pace firmato Lions

Un gesto simbolico per ribadire l’impegno del Lionismo internazionale

Dal Canavese a Hiroshima: un ponte per la pace firmato Lions

Dal Canavese a Hiroshima: un ponte per la pace firmato Lions

Il Lions Club Caluso Canavese Sud Est vola idealmente a Hiroshima, per accendere una lanterna e illuminare un cammino di pace. Un gesto simbolico, carico di significato, che si è tradotto nella partecipazione alla Cerimonia delle Lanterne per la Pace del 6 agosto, in occasione dell’anniversario della bomba atomica del 1945. Un’iniziativa che trascende i confini, unisce le culture e riconferma il valore profondo del Lionismo come impegno al servizio dell’umanità.

“Siamo orgogliosi di annunciare la nostra presenza, seppur simbolica, a Hiroshima”, spiegano dal club, “grazie alla collaborazione con i Lions giapponesi del Club Hiroshima Otagawa, con cui stiamo lavorando alla firma di un Patto di Amicizia”. Quel Patto, ancora in via di definizione ma già vivo nello spirito, è la testimonianza di quanto due comunità così distanti possano riconoscersi nei medesimi ideali: pace, servizio, comprensione internazionale. Hiroshima, oggi, è un simbolo universale.

Le lanterne galleggianti che ogni anno scorrono sul fiume Motoyasu in ricordo delle vittime atomiche sono anche un monito: la pace non è mai scontata. E chi la persegue, giorno dopo giorno, tessendo relazioni, costruendo ponti, educando le nuove generazioni, merita di essere ascoltato.

Il Lions Club Caluso Canavese Sud Est, con questa partecipazione, mette un tassello importante nella sua missione internazionale. Non è solo una cerimonia: è un impegno che si tradurrà in scambi culturali, progetti congiunti, promozione della solidarietà tra popoli. “Ci sentiamo parte di una rete globale di cittadini attivi, consapevoli e responsabili”, dicono ancora dal club. E in un mondo che ancora oggi fatica a riconoscere il valore della diplomazia e della memoria, non è cosa da poco.

Il Lionismo, nato oltre un secolo fa, continua a mostrare il suo volto migliore ogni volta che rifiuta la neutralità di fronte alla guerra, ogni volta che sceglie di accendere una luce, anche solo una lanterna, per dire no alla violenza, sì al dialogo. Il club di Caluso – nel cuore del Canavese – guarda lontano. Lo fa da sempre, ma oggi più che mai.

Perché Hiroshima non è solo un ricordo. È una responsabilità.


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