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Giovane gipeto cerca nome: tutti possono partecipare al sondaggio

Il pubblico è chiamato a scegliere il nome del terzo gipeto nato in natura nelle Alpi Marittime

Un nuovo nome per il giovane gipeto delle Alpi Marittime: il sondaggio che coinvolge tutti

Giovane gipeto cerca nome: tutti possono partecipare al sondaggio

Solleva le ali sulle Alpi Marittime un nuovo gipeto, terzo cucciolo nato in natura nella Valle Maira: un avvenimento che sa di conquista per una specie che ha rischiato di sparire, e che oggi torna a popolare l’arco alpino grazie a un lungo e paziente lavoro di reintroduzione. Il giovane rapace, osservato con attenzione dagli esperti dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime, è frutto della coppia composta da Roman – un maschio monitorato – e da una femmina di origine ignota. Dopo Ali e Paco Mauro, anche questo nuovo esemplare si prepara a prendere il volo entro la fine di luglio.

Il suo futuro ha il volto della libertà, ma anche quello della partecipazione collettiva. Perché proprio in questi giorni, grazie a un sondaggio aperto alla popolazione, si sta scegliendo il nome che lo accompagnerà. Quattro le proposte finaliste: Maurin, un richiamo diretto alla valle che lo ha visto nascere; Peace, simbolo universale e fragile; Soffio, leggero e poetico; Provenzale, in onore delle vette che fanno da cornice al suo nido. Il sondaggio resterà attivo fino al 9 luglio sui canali digitali delle Aree Protette delle Alpi Marittime, ma è possibile votare anche via mail.

Dietro l’arrivo di questo piccolo gipeto c’è un’intera rete di sforzi condivisi: tecnici, guardiaparco, volontari e appassionati si alternano nell’osservazione e nel monitoraggio del nido, garantendo la massima discrezione e sicurezza per i genitori e il piccolo. Un lavoro minuzioso che ha prodotto frutti rari. Basti pensare che la specie – scomparsa da gran parte delle Alpi alla fine dell’Ottocento – è stata oggetto di una delle più importanti campagne di reintroduzione mai avviate in Europa.

Il gipeto (o avvoltoio degli agnelli) è un animale maestoso, con un’apertura alare che può raggiungere i tre metri. Vive tra le rocce, nidifica su pareti impervie e si nutre quasi esclusivamente di ossa: un ruolo ecologico prezioso, che contribuisce a mantenere in equilibrio l’intero ecosistema alpino. La sua sopravvivenza è oggi un indicatore di salute ambientale, e ogni nuova nascita naturale – come quella della Valle Maira – rappresenta una tappa storica.

Se nel passato fu perseguitato a colpi di fucile e leggende, oggi il gipeto è diventato un simbolo di rinascita ambientale. Ma per continuare a volare sopra le vette più alte d’Italia ha bisogno di un paesaggio intatto, di montagne protette, e della consapevolezza collettiva. Anche per questo, scegliere il suo nome non è un dettaglio, ma un modo per rafforzare il legame tra la fauna selvatica e chi la osserva con rispetto.

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