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29 Luglio 2025 - 22:20
Fiat, Peugeot, Opel e Citroën difettose: il motore PureTech 1.2 rischia di prendere fuoco
È un’estate bollente anche per le officine Stellantis. Oltre 100.000 veicoli venduti in Italia nei primi sei mesi del 2025 sono oggetto di un richiamo ufficiale per un difetto potenzialmente molto pericoloso: una perdita di carburante che, in determinate condizioni, può trasformarsi in un incendio. Il colpevole? Il motore 1.2 PureTech EB2 di terza generazione, un tre cilindri lanciato appena due anni fa e già installato su una lunga lista di modelli benzina e mild hybrid tra i più venduti dal colosso automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA.
Fiat 600, Lancia Ypsilon, Jeep Avenger, Opel Corsa, Peugeot 208, Citroën C3, Alfa Romeo Junior. La lista è lunga e trasversale, e coinvolge praticamente tutti i marchi del gruppo. I clienti italiani, come quelli francesi (dove il richiamo ha già toccato quota 237.992 veicoli), stanno ricevendo lettere raccomandate con l’invito a prenotare un controllo immediato presso un’officina autorizzata. Il motivo? Un difetto nel tubo ad alta pressione che collega la pompa al rail di iniezione. Il problema è stato individuato su nove casi accertati, ma è abbastanza grave da imporre l’ispezione di tutte le unità prodotte tra il 2023 e il 2025.
Il motore, evoluzione del controverso PureTech con cinghia a bagno d’olio (causa di numerosi guasti negli anni scorsi), era stato aggiornato proprio per garantire maggiore affidabilità grazie all’introduzione della catena di distribuzione. Ma sembra che nemmeno questo upgrade sia bastato a evitare guai. I tecnici Stellantis hanno scoperto che alcuni raccordi non sono stati serrati correttamente, causando potenziali perdite di carburante e, nei casi più sfortunati, inneschi di fiamme nel vano motore.
L’intervento in officina è semplice e veloce: una mezz’ora per stringere i dadi e le viti responsabili della perdita. Ma è obbligatorio. I segnali d’allarme sono inequivocabili: l’odore pungente di benzina, una spia accesa sul cruscotto o un consumo di carburante inspiegabilmente elevato. Se il tuo veicolo presenta uno di questi sintomi, non aspettare la lettera. Prendi il numero di telaio (VIN) e verifica online se rientri nel richiamo. Meglio prevenire, che trovarsi a bordo di un’auto a fuoco.
Stellantis ha spiegato che il rischio d’incendio è basso ma reale. In casi estremi, una perdita di benzina vicino al motore rovente potrebbe causare l’innesco di fiamme. «Si tratta di una misura preventiva per garantire la massima sicurezza dei clienti», fanno sapere dagli uffici stampa del gruppo. Ma la sensazione è che si tratti dell’ennesima grana per una piattaforma, quella del PureTech, che continua a far parlare di sé. Prima la cinghia che si scioglieva nell’olio, ora i raccordi allentati.
La vicenda assume proporzioni importanti perché coinvolge una delle motorizzazioni più diffuse sul mercato europeo, scelta da milioni di clienti per la sua efficienza e i bassi consumi. Eppure, questa stessa efficienza si sta rivelando fragile. Una beffa per chi ha acquistato una vettura nuova convinto di portarsi a casa il meglio della tecnologia moderna. E una grana per Stellantis, che dovrà farsi carico dei costi di richiamo e gestire l’ondata di richieste di assistenza nei prossimi mesi.
Nel frattempo, chi è alla guida dei modelli coinvolti farebbe bene a non abbassare la guardia. Il rischio è remoto, ma reale. Basta una perdita, una scintilla e pochi secondi per passare da una normale giornata in auto a un’emergenza. Le auto moderne sono complesse, e il confine tra efficienza e vulnerabilità a volte è sottile. In questo caso, lo si misura in una vite allentata.
Insomma, se guidi una Fiat 600 o una Peugeot 208, se hai appena preso una Avenger o una nuova Lancia Ypsilon, apri il cofano, dai un’occhiata (o meglio, vai in officina), e non aspettare che sia la tua spia ad accendersi per prima. Perché con la benzina, è sempre meglio non scherzare.
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