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Castellamonte, incendio nella notte sulla provinciale: Mercedes ibrida in fiamme

Guidatrice salva per miracolo: sospetto guasto nel vano batteria dell’auto ibrida

Castellamonte, incendio nella notte

Castellamonte, incendio nella notte sulla provinciale: Mercedes ibrida in fiamme

Un’altra auto ibrida andata a fuoco, un’altra notte di paura sulle strade del Canavese. È accaduto poco prima della mezzanotte di lunedì 28 luglio, lungo la provinciale di Sant’Antonio, frazione collinare di Castellamonte. Il boato ha svegliato alcuni residenti della zona, ma è stata la stessa conducente, con grande lucidità, a evitare il peggio: si è accostata e ha abbandonato l’abitacolo in tempo, prima che le fiamme divorassero l’intera vettura.

L’incendio è scoppiato intorno alle 23, mentre la donna stava percorrendo la strada in direzione Castellamonte. A bordo di una Mercedes Classe A Hybrid, ha percepito un odore acre, una sorta di surriscaldamento anomalo, forse un segnale di cortocircuito. Non ha perso tempo: ha fermato l’auto sul bordo della carreggiata e ha chiamato subito il numero unico di emergenza 112.

Quando sono arrivati i vigili del fuoco di Ivrea e Castellamonte, il mezzo era già avvolto dalle fiamme. I pompieri hanno lavorato rapidamente per circoscrivere l’incendio ed evitare che si propagasse nella vegetazione circostante o causasse problemi al traffico serale. Non si sono registrati feriti né intossicati, ma il bilancio è comunque pesante: l’auto è andata completamente distrutta, ridotta a uno scheletro di metallo annerito.

Le cause esatte dell’incendio sono ancora in fase di accertamento, ma i primi rilievi sembrano indicare come possibile innesco il vano batteria. Un’ipotesi tutt’altro che rara nei veicoli ibridi, che combinano motori termici e propulsori elettrici. Negli ultimi anni, anche in Italia, non sono mancati casi simili, in cui le batterie al litio – specie se difettose, danneggiate o surriscaldate – hanno innescato incendi improvvisi e devastanti.

La strada provinciale è stata chiusa al traffico per oltre un’ora, il tempo necessario per spegnere il rogo e mettere in sicurezza la zona. Sul posto anche i carabinieri di Castellamonte, per coordinare la viabilità e avviare i primi accertamenti tecnici. Il mezzo è stato poi rimosso con un carroattrezzi e portato in un deposito, dove sarà sottoposto a perizia.

L’intervento tempestivo della guidatrice è stato decisivo. Se fosse rimasta a bordo anche solo qualche secondo in più, la situazione avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia. In molti, tra i residenti della zona, si sono affacciati durante le operazioni di spegnimento: a quell’ora la strada è poco trafficata, ma l’auto in fiamme ha attirato subito l’attenzione.

Il caso rilancia anche il dibattito sui rischi legati alle batterie dei veicoli elettrici e ibridi, sempre più diffusi ma ancora poco compresi dal punto di vista della manutenzione e della sicurezza. In Francia, Germania e Stati Uniti si discute da mesi sulla necessità di nuove linee guida antincendio per questo tipo di motorizzazione, specie dopo i numerosi episodi di autocombustione. In Italia, al momento, il tema resta in ombra, sebbene alcuni episodi registrati a Torino, Milano e Firenze abbiano suscitato preoccupazione tra gli esperti.

Il rogo di Castellamonte, pur senza feriti, riaccende i riflettori sulla necessità di una maggiore formazione e informazione, sia per i guidatori sia per i soccorritori. Gli impianti elettrici ad alta tensione, infatti, possono rappresentare un rischio anche per i vigili del fuoco, che devono intervenire con protocolli specifici per evitare scosse o riaccensioni improvvise.

Per ora resta il sollievo per una vita salvata, e lo scheletro annerito di un’auto che racconta, in silenzio, quanto possa essere sottile la linea tra normalità e pericolo.

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