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Incendio doloso tra Ciriè e San Carlo Canavese: cantiere di villette in legno devastato dalle fiamme

Vigili del fuoco intervengono nella notte. Indagini in corso: sospettato legato al progetto edilizio denunciato a piede libero.

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foto archivio

Un incendio di natura dolosa ha devastato, nella notte tra giovedì 24 e venerdì 25 luglio, uno dei cantieri di edilizia sostenibile in costruzione a Spinerano, piccola località al confine tra Ciriè e San Carlo Canavese. Le fiamme, appiccate deliberatamente, hanno distrutto completamente la copertura di una delle villette in legno in fase di realizzazione, parte di un progetto legato a un piano di edilizia convenzionata.

L’allarme è scattato nel cuore della notte. Sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco, che sono riusciti a circoscrivere il rogo prima che potesse propagarsi ad altre abitazioni. Un’azione tempestiva, che ha evitato danni ben più gravi: nel cantiere, infatti, ci sono altre quattro villette, una delle quali già abitata, e l’area è circondata da edifici residenziali, una chiesa e un parco giochi. Un incendio nel pieno di una zona vissuta, dove le conseguenze avrebbero potuto essere disastrose.

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Durante le operazioni di spegnimento, i soccorritori avrebbero rinvenuto alcune taniche di benzina accanto all’edificio colpito. Un dettaglio inequivocabile, che ha immediatamente orientato le indagini verso la pista dell’atto premeditato. A condurre gli accertamenti sono i carabinieri della Tenenza di Ciriè, che si sono mossi con rapidità.

Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza installate nella zona, gli investigatori sarebbero già riusciti a identificare un sospettato. Si tratta, secondo quanto trapelato, di una persona che ha avuto rapporti professionali con il progetto edilizio, forse un ex collaboratore o qualcuno coinvolto nella fase di progettazione o realizzazione dell’intervento. Un profilo che, almeno secondo gli inquirenti, potrebbe nutrire rancori o avere conti in sospeso con il cantiere o con chi lo gestisce.

La dinamica è ancora tutta da chiarire, ma gli indizi sembrano già comporre un quadro preciso: un gesto mirato, forse una vendetta o una ritorsione, in un contesto lavorativo degenerato. I carabinieri stanno ora tentando di ricostruire movente e modalità, analizzando contatti, conflitti e precedenti che possano confermare l’ipotesi investigativa.

Il presunto autore del rogo è stato denunciato a piede libero e segnalato all’Autorità giudiziaria, che nei prossimi giorni deciderà se adottare misure cautelari. L’indagine è in pieno corso, ma su questa vicenda – a tratti surreale – si è già acceso un faro: perché colpire una villetta in costruzione? Cosa si nasconde dietro un atto tanto pericoloso quanto calcolato?

L’episodio riporta l’attenzione sui cantieri di bioedilizia, spesso considerati simbolo di innovazione e sostenibilità, ma non immuni da tensioni, attriti e interessi economici. In questo caso, un progetto edilizio volto a migliorare la qualità dell’abitare è finito al centro di un gesto criminale che poteva avere conseguenze gravissime.

Grazie all’intervento tempestivo dei soccorsi e al lavoro meticoloso degli investigatori, l’incendio non si è trasformato in una tragedia e il presunto responsabile è stato identificato in tempi brevi. Resta ora da capire cosa abbia spinto quella mano ad agire: rancore, vendetta, motivazioni economiche o altro ancora?

Una cosa è certa: dietro le fiamme che hanno devastato quella villetta c’è un messaggio, e spetta ora alla magistratura e alle forze dell’ordine decifrarlo fino in fondo.

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