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29 Luglio 2025 - 15:10
I priori di San Giacomo 2025
In occasione dei festeggiamenti dedicati a San Giacomo, compatrono della cappella locale insieme a San Sebastiano, la borgata si è trasformata sabato 26 e domenica 27 luglio in un vivace crocevia di volti, emozioni e memoria collettiva. Una ricorrenza profondamente radicata nel cuore degli abitanti, capace di unire generazioni diverse, residenti e villeggianti, in un clima di festa e condivisione.
Il via alle celebrazioni è stato dato sabato sera con un’apericena molto partecipata presso la Trattoria Il Bric, che ha saputo creare l’atmosfera giusta in vista del giorno clou della festa.
La domenica i festeggiamenti sono entrati nel vivo con la Santa Messa celebrata da Don Emmanuel. Nel corso della funzione, come da tradizione, è stato distribuito il pane della carità benedetto, simbolo di un gesto antico e condiviso. A custodire lo spirito della tradizione i Priori del 2025, Carol Rossatto e Luciano Banducci, accompagnati da Veronica Ragucci. La priora ha indossato con orgoglio il costume tradizionale, mentre Veronica ha voluto omaggiare le radici locali attraverso dettagli distintivi del vestiario tipico.
Al termine della cerimonia religiosa, il profumo della polenta concia e dello spezzatino ha guidato i partecipanti verso il pranzo comunitario, un momento tanto atteso e sentito. A occuparsi della cucina sono stati i soci dell’Abbadia, che hanno portato in tavola i sapori autentici della tradizione, conquistando i presenti con piatti tipici e l’ospitalità di sempre.
Un momento della Santa Messa celebrata da Don Emmanuel
Il pomeriggio ha visto protagonisti i più piccoli, coinvolti in giochi popolari e nella sempre attesissima rottura delle pignatte, tra risate, sorprese e tanta allegria. A scandire il tempo e a rendere ancora più festoso l’ambiente ci ha pensato la fanfara tradizionale, le cui note hanno accompagnato l’intera giornata, coinvolgendo il pubblico in un clima di gioiosa partecipazione.
Lungo il percorso della festa, gli ospiti hanno potuto ammirare anche due mostre fotografiche all’aperto a cura dell’Associazione di Ricerca Storico-archeologica P. Savant, intitolate “Sulle tracce di un mondo perduto” e “I monti, le pietre e l’uomo”. Scatti suggestivi che raccontano la storia e l’identità del territorio, arricchendo la giornata con momenti di riflessione e bellezza.
La serata si è riaccesa con un altro momento conviviale: in tavola è arrivato un risotto alla toma che ha deliziato tutti. Subito dopo, una partecipata asta di torte — tutte generosamente donate dagli abitanti della borgata — ha animato il pubblico tra sorrisi, rilanci e applausi. A chiudere la serata, le curende della fanfara e i canti popolari hanno suggellato l’atmosfera di comunità che da sempre caratterizza questa festa.
Gli organizzatori e l’Abbadia locale hanno voluto esprimere un sentito ringraziamento alla Pro Loco di Monastero-Chiaves, alla Trattoria Il Bric e a tutti coloro che, con impegno e passione, hanno contribuito alla riuscita della manifestazione.
L’augurio è quello di ritrovarsi ancora più numerosi nel 2026, sotto la guida dei nuovi Priori: Diego Moretto e Chiara Sanfilippo. Perché ogni anno, grazie a questo appuntamento, la borgata rinnova il suo legame con la propria storia, i suoi valori e le sue persone.
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