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Scuola Defassi di Borgaro, otto mesi di ritardi. I Vigili del Fuoco informano la Procura di Ivrea

I Vigili del Fuoco segnalano gravi carenze: tutto fermo dal novembre 2024. L'opposizione interroga: "La sicurezza non è un optional”

Scuola Defassi di Borgaro, otto mesi di ritardi. I Vigili del Fuoco informano la Procura di Ivrea

Scuola Defassi di Borgaro, otto mesi di ritardi. I Vigili del Fuoco informano la Procura di Ivrea

Sicurezza antincendio rimandata. Otto mesi di proroghe. Una Procura informata. E un interrogativo che non può più attendere: a Borgaro, chi risponde della tutela dei bambini?

La vicenda della Scuola Elementare Defassi, oggetto di un’interrogazione depositata il 23 luglio 2025 dai consiglieri comunali di opposizione Mattia Stievano, Luigi Spinelli ed Elisa Cibrario Romanin, è uno di quei casi in cui la burocrazia si scontra con il buon senso. Ma soprattutto con il diritto alla sicurezza di centinaia di alunni e operatori scolastici.

Tutto parte da un esposto, inoltrato presumibilmente da personale o genitori, che ha portato il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino ad effettuare un sopralluogo presso la scuola il 5 novembre 2024. I rilievi parlano chiaro: mancata verifica dei presidi antincendio, assenza di segnaletica di emergenza a norma, illuminazione di sicurezza non installata. Gravi lacune. Tanto gravi da rendere necessaria l’imposizione di prescrizioni da attuare entro 30 giorni, ai sensi dell’articolo 20 del Decreto Legislativo 758/94.

Il Comune, come si apprende dai documenti, ha comunicato l’avvio degli interventi manutentivi solo il 23 maggio 2025, oltre sei mesi dopo il sopralluogo, e ha chiesto il 4 giugno 2025 una proroga di ulteriori 60 giorni per “difficoltà nella fornitura di alcuni componenti”. Una motivazione apparsa fin da subito “generica e non documentata”, secondo i firmatari dell’interrogazione, tanto da spingere il Comando dei Vigili del Fuoco, il giorno seguente, a coinvolgere la Procura della Repubblica di Ivrea. E non per scrupolo formale.

La nota indirizzata alla magistratura richiama esplicitamente la responsabilità del sindaco Claudio Gambino per la parte strutturale dell’edificio scolastico.

Claudio Gambino sindaco di Borgaro Torinese

A oggi, 25 luglio 2025, non risulta che gli interventi siano stati completati. Né che sia stata pubblicata una relazione tecnica, né che siano state comunicate conclusioni ufficiali ai Vigili del Fuoco. L’ultimo termine utile per concludere i lavori, sulla base della proroga concessa, è il 31 luglio 2025. Ma i consiglieri non ci stanno e incalzano l’Amministrazione con una serie di domande puntuali: “Se gli interventi prescritti siano stati conclusi o altresì dovremo attendere il termine del 31 luglio”, “Se sia stata trasmessa comunicazione formale di avvenuta regolarizzazione al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e agli altri enti coinvolti”, “Quali siano nello specifico i componenti o articoli per i quali è stata riscontrata difficoltà di reperibilità”, “Se tali difficoltà siano state documentate”.

Domande lecite. Ma soprattutto doverose, vista la posta in gioco. Eppure, secondo quanto si legge nel comunicato stampa diffuso il 24 luglio 2025 dal gruppo consiliare “UNITI PER CAMBIARE”, le preoccupazioni sulla sicurezza dell’edificio erano state minimizzate e persino derise nei mesi scorsi: “Le problematiche legate alla sicurezza nelle scuole non sono una novità: già nel giugno 2024 avevamo sollevato l’allarme. A ottobre abbiamo interrogato l’Assessore competente, e a dicembre abbiamo messo nero su bianco le segnalazioni dei Vigili del Fuoco, chiedendo risposte chiare e interventi tempestivi. All’epoca, le nostre preoccupazioni furono minimizzate, e addirittura derise. Oggi, però, il tempo e gli eventi ci hanno dato ragione”.

Una rivendicazione politica? Sì, anche. Ma soprattutto un atto d’accusa pesante. Il comunicato prosegue: “Otto mesi. Tanto è passato dal sopralluogo dei Vigili del Fuoco presso la Scuola Elementare Defassi, avvenuto il 5 novembre 2024, che ha portato alla luce gravi carenze in materia di sicurezza antincendio. Otto mesi (senza contare il pregresso) durante i quali centinaia di bambini e operatori scolastici hanno continuato a frequentare un edificio privo di segnaletica di emergenza conforme, illuminazione di sicurezza e verifica dei presidi antincendio”.

Ed è proprio il coinvolgimento della Procura di Ivrea a cambiare il tono e il peso politico della vicenda. Perché se da una parte si può discutere sui tempi di approvvigionamento, sulla difficoltà di reperire materiale, sull’inerzia della macchina amministrativa, dall’altra la magistratura non si attiva senza un fondamento di preoccupazione concreto. E i Vigili del Fuoco, nella loro nota del 5 giugno, hanno ritenuto opportuno segnalare il caso.

Ora si attende il 31 luglio. Ma se il termine non verrà rispettato, cosa accadrà? Verranno adottate misure sanzionatorie? Partirà un’inchiesta giudiziaria? E soprattutto: i genitori dei bambini che frequentano l’elementare Defassi sono stati messi a conoscenza di quanto sta avvenendo? L’Amministrazione comunale ha comunicato pubblicamente lo stato dell’arte e i rischi legati al mancato completamento degli interventi?

Anche questo è oggetto dell’interrogazione: “Se siano state adottate misure alternative durante il periodo di proroga”, “Se Lei intenda rendere pubblica una relazione tecnica dettagliata sugli interventi eseguiti, comprensiva di certificazioni, collaudi e verbali di conformità”.

Il comunicato chiude con un passaggio che suona come un ultimatum: “La sicurezza nelle scuole non può essere oggetto di proroghe indefinite né di giustificazioni vaghe. I genitori, gli insegnanti e l’intera comunità hanno il diritto di ricevere risposte. E se non lo è, hanno il diritto di sapere perché. Questa interrogazione non è solo un atto formale: è un appello alla trasparenza, alla responsabilità e al rispetto delle regole. È un invito al Sindaco a fare chiarezza, a rendere conto e a dimostrare che la sicurezza non è un optional”.

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