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24 Luglio 2025 - 16:07
Vandali al Green Park di Caselle, distrutti i giochi del chiosco durante la giornata di chiusura
Un atto vile e incomprensibile, compiuto in pieno giorno di chiusura. È quanto accaduto nei giorni scorsi al Green Park di Anna, spazio verde a Caselle Torinese molto frequentato da famiglie, bambini e giovani. I giochi del chiosco, in particolare il tavolo da ping pong, sono stati pesantemente vandalizzati da ignoti che hanno approfittato dell’assenza dei gestori per distruggere, senza alcun motivo, strutture acquistate con impegno e pensate per offrire ai ragazzi un’alternativa sana e gratuita.
Il danno non è solo materiale. È un colpo inferto a un luogo simbolo di aggregazione e positività in una cittadina che, troppo spesso, viene accusata di "non avere nulla da offrire ai giovani". Ma quando qualcosa si costruisce dal basso, con pazienza e passione, c’è sempre qualcuno pronto a distruggere per noia o per sfida. Così, un’iniziativa pensata per migliorare la qualità della vita collettiva è finita sotto attacco da parte di vandali senza volto, per ora ancora impuniti.
La titolare del chiosco ha pubblicato un post amaro e indignato su Facebook, mostrando le immagini dei danni e denunciando pubblicamente il gesto. La reazione non si è fatta attendere: decine di commenti in poche ore, un coro unanime di sgomento, rabbia e richiesta di giustizia. C’è chi parla di "atti di violenza vera", chi chiede denunce immediate, chi attacca l’inerzia delle istituzioni e chi punta il dito contro i genitori che non educano al rispetto. Altri ancora si dicono stanchi di vedere Caselle sprofondare nell’incuria, invocando controlli e sanzioni esemplari.
Tra le voci più frequenti, quella che invita a non considerare questi episodi come semplici ragazzate. “Chi agisce così lo fa consapevolmente, sapendo che difficilmente pagherà”, si legge in un commento tra i più condivisi. “Serve una denuncia vera, un risarcimento e soprattutto una lezione pubblica: chi rompe, paga”. Qualcuno ironizza amaramente sul fatto che i vigili e le forze dell’ordine si vedano solo nei pressi dell’aeroporto per fare multe, mentre i parchi vengono abbandonati a se stessi.
Il chiosco è un’iniziativa privata a gestione familiare, nata per offrire uno spazio attrezzato e accogliente, con giochi semplici ma efficaci: ping pong, tavolini, e piccoli elementi per l'intrattenimento dei più piccoli. In molti difendono il progetto, ricordando che “i giochi sono gratuiti per chi porta le proprie racchette” e che l’eventuale contributo richiesto serve solo a coprire le spese per palline e attrezzature. Anche su questo punto è nato un acceso scambio tra utenti, subito chiarito dagli stessi gestori che invitano tutti a informarsi prima di parlare.
La speranza è che le telecamere installate nell’area possano aver ripreso qualcosa. I cittadini, nel frattempo, invocano a gran voce denunce contro ignoti e chiedono una presa di posizione concreta da parte del Comune, con più vigilanza e più prevenzione. Alcuni propongono di coinvolgere le scuole, avviando percorsi di educazione civica e responsabilità collettiva, per far capire ai ragazzi che distruggere un bene comune è distruggere il proprio spazio di libertà.
C’è chi chiede anche lavori socialmente utili per i colpevoli, se verranno individuati. Un modo per riparare il danno, ma anche per imparare una lezione che, evidentemente, finora nessuno ha insegnato. Alla fine, però, resta un’amarezza profonda: quella di vedere il gesto volontario e generoso di qualcuno che ha creduto in uno spazio per tutti, cancellato dalla stupidità di pochi. A rimetterci, ancora una volta, sono i bambini e i ragazzi, che quel parco lo vivevano ogni giorno. E che da oggi troveranno un posto più vuoto e più triste.
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