Cerca

Attualità

Un cuscino per Gaza: poesie e testimonianze alla Fondazione Amendola

Firmato da poeti e attivisti durante l’iniziativa del World Poetry Movement. “Simbolo dei bambini uccisi nelle guerre”. Intervento della Mezza Luna Rossa Palestinese

Un cuscino per la pace: poeti e cittadini uniti in via Tollegno per ricordare i bambini di Gaza e tutte le vittime innocenti delle guerre

Un cuscino per la pace: poeti e cittadini uniti in via Tollegno per ricordare i bambini di Gaza e tutte le vittime innocenti delle guerre

Sabato 28 giugno, la Fondazione Amendola di via Tollegno a Torino ha ospitato l’iniziativa “Azione Mondiale di poesia per Gaza”, promossa nell’ambito del World Poetry Movement. L’incontro, curato da Immacolata Schiena, ha riunito poeti, attivisti e cittadini con l’obiettivo di lanciare un messaggio chiaro: basta guerre, serve umanità.

Il momento centrale dell’evento è stato la firma collettiva di un cuscino bianco, simbolo delle vittime innocenti. “Un gesto simbolico – ha spiegato Schiena – affinché questo lenzuolo diventi sudario dei bambini di Gaza, ma anche dei tanti innocenti uccisi in ogni guerra ancora in corso nel mondo”. Il cuscino verrà esposto in altre iniziative pubbliche come segno visivo e concreto di memoria e protesta.

foo

Tra i presenti, anche Yousef Salman, delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese, che ha portato la testimonianza diretta della popolazione civile di Gaza. Le sue parole hanno ricevuto un lungo applauso.

All’iniziativa hanno aderito diversi gruppi culturali: Arte Città Amica, Periferia Letteraria, Versi Appesi, Il Circolo di Verso in Verso, Donne in cammino verso la pace, l’associazione Due Fiumi – rappresentata da Enrico Lazzarin, organizzatore della rassegna “Libri in terrazza” – e il gruppo musicale Attimi Fuggenti.

Molti i poeti intervenuti, anche in collegamento da Roma, per leggere testi dedicati al dolore, alla resistenza, alla speranza. Una serata senza retorica, dove l’arte è diventata strumento per ribadire un principio semplice: l’empatia non è un lusso, è un dovere.

“È la parola – ha detto un partecipante – che può essere rifugio o denuncia. E noi scegliamo di non restare in silenzio”.

L’iniziativa di Torino si inserisce in una rete di eventi analoghi in diverse città del mondo. Il cuscino bianco firmato, ora carico di significati, continuerà il suo percorso come simbolo itinerante. Per non dimenticare. Per non far finta di niente.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori