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Montanaro festeggia l’arte dell’accoglienza : un murales per dire benvenuti

Il 27 giugno l’inaugurazione dell’opera collettiva realizzata dai piccoli dell’ultimo anno: un gesto semplice che parla di accoglienza, creatività e condivisione

A Montanaro i bambini

Montanaro festeggia l’arte dell’accoglienza : un murales per dire benvenuti

Non servono pennelli di maestri o gallerie internazionali per parlare d’arte. A volte bastano mani piccole, tempere vivaci e un'idea condivisa per trasformare un muro anonimo in un segno che accoglie, unisce, racconta. È il caso del murales “Benvenuti”, realizzato dai bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia Fillak di Montanaro, che sarà inaugurato venerdì 27 giugno alle ore 15.45, proprio davanti all’ingresso dell’edificio scolastico.

L’opera, nata nel corso dell’anno scolastico sotto la guida attenta degli insegnanti, è molto più di un esercizio creativo. È un percorso condiviso, in cui ogni bambina e bambino ha lasciato un segno, un’idea, un pezzo di sé. Il risultato è un murales che racconta la gioia dell’infanzia, ma anche un’idea precisa di scuola: aperta, viva, accogliente.

Il titolo stesso – Benvenuti – parla chiaro. In un tempo in cui la parola accoglienza rischia di perdere significato, i più piccoli la restituiscono con colori e semplicità, trasformandola in un invito visivo che colpirà chiunque varchi quella soglia. Figure stilizzate, cieli azzurri, sorrisi, animali fantastici e alberi colorati: è il mondo visto con gli occhi dell'infanzia, dove tutto è possibile e ogni differenza è occasione di incontro.

Il dirigente scolastico, insieme alle insegnanti e alle famiglie, ha scelto di valorizzare pubblicamente questo gesto, organizzando una vera e propria cerimonia. Non un evento formale, ma un momento di festa pensato per condividere la gioia del fare insieme, in un luogo che è allo stesso tempo spazio educativo e punto di riferimento per la comunità.

La scelta di rendere permanente questo murales all’ingresso della scuola racconta anche un’idea pedagogica: i bambini sono protagonisti, e il loro sguardo può cambiare davvero il volto dei luoghi. In un’epoca di edilizia scolastica grigia e standardizzata, questo piccolo gesto assume un valore simbolico importante: educare è anche rendere belli gli spazi in cui si cresce.

Venerdì 27 giugno, quindi, Montanaro è invitata a partecipare. Sarà un’occasione per celebrare l’infanzia non con retorica, ma con la concretezza di un’opera che resterà nel tempo. E sarà anche un modo per ricordare che, prima ancora di imparare a scrivere, i bambini ci insegnano a vedere.

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