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Il volo ha 7 ore di ritardo: Ryanair condannata a risarcire un passeggero

Il giudice respinge la tesi della compagnia e le impone il pagamento di 250 euro. La sentenza ribadisce la centralità del regolamento europeo nella tutela dei diritti dei viaggiatori

Il volo ha 7 ore di ritardo

Il volo ha 7 ore di ritardo: Ryanair condannata a risarcire un passeggero (immagine di repertorio)

n ritardo di oltre sette ore su una tratta che normalmente si copre in meno di due è costato alla compagnia Ryanair una condanna al risarcimento da parte del Giudice di Pace di Palermo. Il volo coinvolto, sigla FR4917, era programmato da Torino-Caselle a Palermo Punta Raisi il 13 agosto 2023, con partenza prevista alle 17:20. L’aereo è invece decollato solamente alle 0:35 del 14 agosto, con arrivo attorno all’1:50 di notte.

Un passeggero, dopo aver tentato invano un ricorso extragiudiziale, si è affidato alla società ItaliaRimborso, specializzata nella difesa dei diritti dei viaggiatori. Il procedimento ha portato a una sentenza che impone a Ryanair il pagamento di 250 euro, in conformità al Regolamento CE n. 261/2004, che prevede la compensazione pecuniaria in caso di ritardi prolungati non giustificati.

Il giudice ha rigettato le eccezioni presentate dalla compagnia, che pretendeva l’obbligo di reclamo attraverso i propri canali ufficiali prima di poter avviare un’azione legale. Tale condizione, secondo il magistrato, è da considerarsi vessatoria e contraria alla normativa europea, che tutela il passeggero in modo inderogabile. Ryanair, inoltre, non ha fornito alcuna prova concreta circa la presenza di circostanze eccezionali che avrebbero potuto giustificare il ritardo.

La sentenza conferma l’importanza del diritto al risarcimento anche nei casi in cui le compagnie aeree oppongano procedure interne o moduli vincolanti, spesso usati per scoraggiare le rivendicazioni. In assenza di eventi straordinari e nonostante la lunga attesa, il vettore ha mancato di assumersi le proprie responsabilità, venendo così dichiarato pienamente responsabile del disservizio.

Il caso si inserisce in un contesto sempre più attento alla tutela dei diritti dei passeggeri, anche a fronte del crescente numero di ritardi, cancellazioni e disservizi nel trasporto aereo europeo. E conferma, ancora una volta, come l’intervento della giustizia civile possa rappresentare una via concreta per ottenere giustizia e compensazione, anche contro grandi operatori internazionali.

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