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Soccorso un giovane falco pecchiaiolo nel Parco del Gran Paradiso (FOTO)

Indebolito durante la migrazione, il rapace è stato recuperato dai guardiaparco in Valsavarenche e affidato alle cure veterinarie. Specie simbolo della biodiversità, la sua sopravvivenza è strettamente legata alla salute dell’ambiente

Soccorso un giovane falco

Soccorso un giovane falco pecchiaiolo nel Parco del Gran Paradiso

Non ce la faceva più a proseguire il suo viaggio, stremato dal volo e forse provato dalle condizioni meteo o da una malattia. È così che, nella giornata di oggi, un giovane falco pecchiaiolo è stato salvato dai guardiaparco del Parco Nazionale Gran Paradiso nella zona di Levionaz, nel cuore selvaggio della Valsavarenche. In piena fase migratoria, il rapace – appartenente alla specie Pernis apivorus – è stato avvistato in difficoltà, messo in sicurezza e subito trasportato per le cure alla Casa di Cura Veterinaria Mont Emilius, grazie alla collaborazione con il veterinario Michel Mottini e alla convenzione con la Regione Autonoma Valle d’Aosta.

Il recupero si inserisce in un contesto delicato: il falco pecchiaiolo è un migratore di lungo raggio, che sverna in Africa subsahariana e raggiunge l’Europa ogni primavera per nidificare. Il suo viaggio, che può coprire migliaia di chilometri, comporta sfide estreme, tra cui tempeste, scarsità di cibo, collisioni e disorientamento. Ogni individuo che non arriva a destinazione rappresenta una perdita per la biodiversità.

L’esemplare soccorso oggi è un giovane dell’anno, probabilmente al suo primo viaggio migratorio. Il fatto che sia stato trovato in quota, in un ambiente ancora integro e protetto, è significativo: il falco pecchiaiolo è infatti una specie che predilige ecosistemi forestali e semi-montani ricchi di biodiversità, dove può trovare la sua fonte primaria di nutrimento: le larve di api e vespe, che individua grazie a un olfatto sviluppato e scava nei nidi nascosti sotto terra.

Specie schiva e silenziosa, è difficile da osservare, ma la sua presenza è indice di un ambiente sano, dove le catene alimentari funzionano e gli equilibri ecologici sono ancora stabili. La sua assenza, al contrario, sarebbe sintomo di un degrado già in atto.

Il giovane falco è stato ora sottoposto a cure veterinarie per valutarne lo stato di salute. Le prime osservazioni escludono traumi evidenti, ma saranno necessari accertamenti clinici per capire se potrà essere reintrodotto in natura. Questo è l’obiettivo primario degli interventi di recupero su fauna selvatica: non la cattività, ma il ritorno alla libertà, nel pieno rispetto dell’etologia e del benessere animale.

Il Parco Nazionale Gran Paradiso, istituito nel 1922, è da sempre un laboratorio naturale di conservazione, il primo parco nazionale d’Italia, nato per salvare lo stambecco e oggi diventato simbolo della tutela ambientale nelle Alpi. Ogni intervento, ogni recupero, è il frutto di una rete composta da guardiaparco, veterinari, volontari e istituzioni regionali, che lavorano silenziosamente per proteggere ciò che abbiamo di più prezioso: la natura selvaggia.

Il caso del falco pecchiaiolo riporta al centro dell’attenzione la fragilità della fauna migratrice, esposta a minacce sempre più frequenti: cambiamenti climatici, distruzione degli habitat, pesticidi, bracconaggio. Salvare un individuo può sembrare poco, ma è un gesto che racconta molto di una comunità e delle sue scelte. E rappresenta un tassello di speranza.

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