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13 Giugno 2025 - 11:48
Fauna selvatica, la Regione Piemonte stanzia 3,6 milioni per gli agricoltori danneggiati: “Siamo i più generosi d’Italia”
Coltivazioni distrutte, raccolti compromessi, ettari di terreno devastati: è il bilancio, tutt’altro che virtuale, dei danni causati dalla fauna selvatica alle aziende agricole piemontesi. Una piaga silenziosa ma costante, che nel 2024 ha colpito oltre 4.300 aziende, per un valore complessivo di quasi 4,7 milioni di euro. Per far fronte a questa emergenza, la Regione Piemonte ha deciso di stanziare una somma record: 3.604.844,99 euro destinati al risarcimento diretto degli agricoltori danneggiati.
«Siamo la Regione d’Italia che risarcisce di più» dichiarano con orgoglio il presidente Alberto Cirio e l’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni, che ha proposto il provvedimento approvato nei giorni scorsi. La cifra consentirà di coprire l’83% dei danni accertati, una percentuale superiore a quella offerta da tutte le altre regioni italiane. Per fare un confronto: la Lombardia ha stanziato la metà (1,8 milioni), mentre in regioni come il Veneto i rimborsi non superano il 60% per danni oltre i 2.500 euro.
I numeri parlano chiaro. Secondo i dati diffusi dalla Regione, i cinghiali sono i principali responsabili, con il 70% dei danni accertati. Seguono gli ungulati ruminanti (12%) e i corvidi (9%). I danni più frequenti sono la distruzione delle zolle agricole (oltre 14mila ettari) e la perdita di prodotto a termine (4.500 ettari), per un totale di 177mila quintali di prodotto perso in Piemonte nel solo 2024. Il primato negativo spetta alla provincia di Torino, con 54mila quintali andati persi, seguita da Novara, Alessandria, Biella, Cuneo, Asti, Vercelli e Vco.
I risarcimenti saranno gestiti e distribuiti da ATC, Comprensori Alpini, Province e Città Metropolitana di Torino, che curano le istruttorie e trasferiscono i fondi alle aziende colpite. Ma la Regione non si limita al ristoro: accanto ai rimborsi, ha avviato un piano di prevenzione e gestione integrata. Sono attivi bandi per l’installazione di barriere fisiche, dissuasori e altri strumenti di contrasto, e prosegue il lavoro congiunto con gli enti locali per gestire le popolazioni animali in sovrannumero.
«Questi fondi – spiega l’assessore Bongioanni – sono un atto concreto di vicinanza al mondo agricolo, ma anche un riconoscimento del valore strategico che l’agricoltura piemontese riveste nel contesto economico e ambientale. Non possiamo chiedere ai nostri agricoltori di essere custodi del territorio e poi lasciarli soli di fronte ai danni causati dalla fauna».
Il problema, tuttavia, resta strutturale. Il sovrappopolamento di alcune specie selvatiche, in particolare i cinghiali, richiede interventi più incisivi anche a livello normativo. Lo stesso mondo agricolo chiede da tempo un piano nazionale di contenimento, in grado di affiancare i risarcimenti con misure che impediscano la reiterazione dei danni.
Per ora, il Piemonte si conferma regione apripista, tanto sul fronte della prevenzione quanto su quello della compensazione. Ma la sfida resta aperta: tutelare la fauna senza sacrificare chi lavora la terra.
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