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Capriolo in fuga a Moncalieri: un salto tra gli orti e poi la libertà

Recuperata tra gli orti di Moncalieri dai faunistici della Polizia metropolitana, è tornata libera nei boschi di Trofarello dopo una corsa silenziosa tra asfalto e aiuole

Capriolo in fuga a Moncalieri: un salto tra gli orti e poi la libertà

Capriolo in fuga a Moncalieri: un salto tra gli orti e poi la libertà

Si aggirava tra le zolle fresche, le reti verdi e le cassette di semine, con quello sguardo sospeso tra la paura e lo stupore. Non era una ladra di ortaggi né un animale smarrito da qualche cascina. Era una femmina di capriolo, elegante, silenziosa, del tutto fuori contesto. Ad accorgersene per primi sono stati gli ortolani di strada Barchetto, a Moncalieri, nei pressi dell’ex foro boario. Poi, con la rapidità dei social e delle chat di quartiere, la notizia è arrivata a chi di dovere. E da lì, l’azione: una squadra del Nucleo Faunistico della Polizia Locale della Città Metropolitana, allertata su segnalazione dell’assessora Alessandra Borello, ha messo in moto la macchina del salvataggio.

Nessun gesto d’impulso, nessuna cattura brutale. Solo sopralluoghi pazienti, strategie non invasive e una rete progettata per non farle male. L’obiettivo non era l’allontanamento, ma la tutela dell’animale e delle persone: quel capriolo poteva rappresentare un rischio per il traffico, per i cani al guinzaglio, per se stessa. Dopo il recupero, la femmina – in buone condizioni di salute – è stata trasportata e rilasciata in una zona rurale del Comune di Trofarello, probabilmente la stessa da cui proveniva, o comunque un luogo adatto a garantire tranquillità, cibo e copertura vegetale.

«L’assunzione dei nuovi agenti destinati al nostro Nucleo Faunistico ha posto le basi per un’operatività concreta – ha spiegato il comandante Massimo Linarello –. La nostra presenza capillare sul territorio ci permette oggi di intervenire con tempestività e competenza su fenomeni che, anche se sembrano episodici, sono il sintomo di una convivenza sempre più stretta tra fauna selvatica e centri abitati».

E infatti non è un caso isolato. Tra cinghiali nei parchi urbani, volpi lungo le tangenziali e ora anche caprioli tra i pomodori, le città si scoprono attraversate da animali che cercano spazio, vie di fuga, ambienti meno antropizzati. A farne le spese, spesso, sono proprio quei luoghi liminali come orti urbani, giardini, rotonde e spazi agricoli residuali, dove natura e cemento si stringono la mano senza mai fondersi davvero. E in questa terra di mezzo, servono occhi esperti, mani delicate e istituzioni attente.

È così che si chiude questa piccola storia. Una corsa nei campi, uno sguardo tra le reti, una rete che salva invece di imprigionare. E un animale che, in silenzio, torna dove il suo cuore batte più forte: tra i boschi, liberi.

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