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Torino-Caselle, stop ai treni per tutta l’estate: scatta il piano sostitutivo, ma non piacerà ai passeggeri

Dal 16 giugno al 6 settembre linea sospesa per lavori. Ritorna l’incubo navette per pendolari e turisti

Interruzione estiva

Torino-Caselle, stop ai treni per tutta l’estate: scatta il piano sostitutivo

Con l’arrivo dell’estate torna anche l’incubo delle interruzioni ferroviarie: dal 16 giugno al 6 settembre, la linea che collega Torino all’aeroporto di Caselle sarà completamente sospesa. A comunicarlo è RFI, braccio infrastrutturale del gruppo Ferrovie dello Stato, che spiega come la chiusura serva a realizzare interventi urgenti e straordinari sulla tratta Torino Rebaudengo-Ciriè-Germagnano. Un blocco che colpisce in pieno la stagione turistica e che rischia di mettere in difficoltà centinaia di passeggeri ogni giorno.

I lavori, concordati con la SCR e con la Regione Piemonte, puntano a rendere più efficiente l’infrastruttura. Tra gli interventi previsti, c’è l’innalzamento dei marciapiedi alla fermata di Venaria Reale-Reggia, che saranno portati a 55 centimetri per facilitare l’accesso ai treni, in linea con gli standard europei di accessibilità. Verranno inoltre potenziati i sistemi tecnologici e le condizioni per la circolazione a doppio senso di marcia, utile in caso di future emergenze. Una trasformazione necessaria, spiegano da RFI, ma che non passa inosservata per la sua tempistica.

L’interruzione è stata infatti pianificata in coincidenza con la chiusura delle scuole, per limitare l’impatto sui pendolari. Ma a subire le conseguenze più dure saranno i turisti e i viaggiatori diretti all’aeroporto “Sandro Pertini” di Caselle, specie nei mesi caldi di luglio e agosto. Per tentare di arginare i disagi, Trenitalia attiverà navette sostitutive tra la stazione di Rebaudengo e Germagnano, ma sarà impossibile replicare i tempi e la comodità del treno.

Il collegamento ferroviario con l’aeroporto era stato inaugurato a gennaio 2024 dopo oltre dieci anni di attesa, celebrato come un passaggio fondamentale per il Piemonte e per la mobilità turistica delle Valli di Lanzo. Un progetto da 235 milioni di euro, di cui 50 coperti dalla Regione, nato per rafforzare la posizione strategica del Piemonte nel traffico europeo. Eppure, a distanza di appena un anno e mezzo, il servizio si ferma. Una scelta che solleva più di una domanda sulla programmazione e sulla capacità di tutela dei servizi essenziali.

Resta ora da capire se, dopo l’estate, il servizio riprenderà senza ulteriori ritardi e se i benefici annunciati diventeranno finalmente realtà. Nel frattempo, ai viaggiatori non resta che armarsi di pazienza e salire sull’ennesima navetta, con la speranza che il sacrificio serva davvero a costruire una rete più solida.

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