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Salute
29 Maggio 2025 - 12:02
Tra bufale virali e scienza, ecco i 10 alimenti che aiutano davvero a ridurre lo stress
Non serve un filtro virale per sapere che lo stress lascia segni visibili. Ma se TikTok esagera con la “cortisol face” — la presunta trasformazione facciale causata da alti livelli di cortisolo — la scienza invece ci dice qualcosa di più concreto, di più profondo. Il cortisolo esiste, agisce e si manifesta, ma non trasforma i lineamenti da un giorno all’altro. Colpisce silenziosamente: insonnia, affaticamento cronico, umore altalenante, difficoltà digestive. E spesso tutto inizia proprio da ciò che mangiamo.
Il cortisolo è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali. È essenziale per la vita, perché regola il metabolismo, la pressione arteriosa, la glicemia, la risposta immunitaria. Ma quando lo stress diventa una condizione quotidiana e continua — lo chiamano stress cronico — il cortisolo smette di essere un alleato. Resta in circolo troppo a lungo, e interferisce con il sonno, il peso, la memoria, l’umore. Le “crisi da esaurimento” che una volta venivano sottovalutate sono oggi oggetto di studio e diagnosi, e il cortisolo è spesso il primo imputato.
Ma la buona notizia c’è. Ed è nella possibilità di intervenire a monte, prima che il danno diventi sistemico. Come? Con uno stile di vita più centrato. E con una dieta che non aggrava, ma sostiene. Sì, perché il cibo influenza direttamente i livelli ormonali, incluso il cortisolo. E alcuni alimenti, se inseriti con costanza nella dieta, aiutano il corpo a resistere meglio agli attacchi dello stress.
Ecco quindi 10 cibi anti-stress che la scienza ha promosso, e che dovremmo tutti considerare quando ci sentiamo sull’orlo di una crisi di nervi:
Verdure a foglia verde: spinaci, cavolo riccio, bietole. Ricchi di folati, favoriscono la produzione di serotonina e sostengono la salute intestinale, vero “secondo cervello” dell’organismo.
Cioccolato fondente: meglio se con oltre il 70% di cacao. I suoi flavonoidi hanno un impatto positivo sul sistema nervoso e aiutano a ridurre la risposta allo stress.
Tè verde: una tazza contiene L-teanina, un amminoacido che favorisce uno stato di calma senza sedazione. È il compromesso perfetto tra energia e rilassamento.
Salmone e pesci grassi: ricchi di omega-3, che riducono l’infiammazione sistemica e hanno effetti diretti sul cortisolo e sull’umore.
Avocado: superfood per eccellenza, fonte di magnesio e grassi monoinsaturi, è perfetto per combattere l’irritabilità e regolare la pressione.
Legumi: fagioli, ceci, lenticchie. Pieni di fibre, vitamine del gruppo B, ferro e magnesio, stabilizzano la glicemia e aiutano il sistema nervoso.
Frutti di bosco: mirtilli, more, lamponi. Con un carico di antiossidanti combattono lo stress ossidativo che si accumula nei periodi di tensione prolungata.
Frutta secca: noci, mandorle, anacardi. Ricca di selenio, zinco, vitamina E e grassi buoni, contribuisce al benessere mentale e riduce l’irritabilità.
Uova: una fonte eccezionale di colina, nutriente essenziale per il cervello, fondamentale per la memoria, la concentrazione e la regolazione dell’umore.
Semi di chia: concentrato vegetale di omega-3, proteine e fibre, aiuta a stabilizzare i livelli ormonali e a mantenere il senso di sazietà, fondamentale nei periodi di stress emotivo.
Certo, non basta mangiare un pugno di mirtilli per risolvere mesi di tensione accumulata. Ma la connessione tra cibo e cervello è oggi una delle frontiere più esplorate della neuroscienza. E piccoli gesti quotidiani, come scegliere il cioccolato giusto o preparare una cena con legumi e avocado, possono trasformare lentamente la nostra risposta biologica allo stress.
Il concetto chiave è approccio olistico. Il cortisolo non si combatte con una pillola magica, ma con una somma di abitudini intelligenti: un sonno regolare, un’attività fisica moderata ma costante, tecniche di respirazione o meditazione, relazioni sane. Il piatto che portiamo a tavola è solo uno degli strumenti a nostra disposizione — ma è uno dei più potenti.
Infine, smettiamola di inseguire la retorica da social, dove il volto gonfio, le occhiaie o le pieghe del viso vengono spacciati per “cortisol face”. Il vero danno del cortisolo non è estetico, ma sistemico. E se è vero che il nostro aspetto può risentire di periodi prolungati di stress (più per stanchezza, abitudini scorrette e infiammazione), è pericoloso ridurre una condizione medica a un trend virale.
La soluzione? Meno filtri, più consapevolezza. Meno paura, più scelte sane. Perché il benessere è una costruzione quotidiana, che parte dalle emozioni ma passa — ogni giorno — anche dal frigorifero.
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