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20 Maggio 2025 - 15:13
Torna a farsi vedere, silenzioso e in salute, l’orso M29, ormai noto frequentatore del Parco Nazionale della Val Grande, nel Verbano-Cusio-Ossola. A documentarne il passaggio sono state, ancora una volta, le fototrappole dei Carabinieri Forestali, che hanno immortalato l’animale nella zona settentrionale dell’area protetta, nei pressi della Val Vigezzo.
A dare la notizia è l’Ente Parco, che rassicura subito: nessun pericolo. “L’animale si presenta in ottima forma e si muove in un’area piuttosto ristretta e già conosciuta. Non ha mai mostrato segni di aggressività né di interesse verso l’uomo”, fanno sapere dal Reparto Carabinieri Parco, sottolineando che nelle rare occasioni in cui è stato avvistato, M29 si è sempre allontanato spontaneamente, senza mai assumere comportamenti problematici.
La sua presenza, ribadiscono i tecnici e i forestali, non deve generare allarme, ma va letta come un segnale positivo di biodiversità. La direzione del Parco invita quindi escursionisti, abitanti e amanti della montagna a mantenere un comportamento rispettoso e consapevole, seguendo alcune semplici regole.
Tra le indicazioni principali:
– tenere i cani sempre al guinzaglio,
– evitare di abbandonare cibo o rifiuti organici,
– fare rumore (parlare o usare bastoncini) durante le escursioni per avvisare gli animali della propria presenza,
– mantenere le distanze e non tentare di avvicinarsi o fotografare da troppo vicino in caso di avvistamento diretto.
M29 è un orso maschio già noto alle autorità ambientali da diversi anni: il suo territorio si estende principalmente nell’area settentrionale del parco, tra boschi profondi, valloni impervi e zone poco frequentate dall’uomo. La sua presenza è monitorata regolarmente attraverso sensori e osservazioni indirette.
In un contesto montano sempre più fragile, la sua sopravvivenza rappresenta un equilibrio delicato tra fauna selvatica e frequentazione turistica. Un equilibrio che, con un po’ di attenzione e rispetto, può funzionare a beneficio di entrambi.
M29 è un orso maschio già noto alle autorità ambientali da diversi anni: il suo territorio si estende principalmente nell’area settentrionale del parco, tra boschi profondi, valloni impervi e zone poco frequentate dall’uomo
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