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Nuovo avvistamento dell’orso M29 in Val Grande: “Nessun segnale di aggressività”

Ripreso dalle fototrappole dei Carabinieri Forestali nella zona nord del Parco, il plantigrado si muove in un’area che conosce bene. Escursionisti invitati alla prudenza, ma senza allarmismi

Nuovo avvistamento dell’orso M29 in Val Grande: “Nessun segnale di aggressività”

Torna a farsi vedere, silenzioso e in salute, l’orso M29, ormai noto frequentatore del Parco Nazionale della Val Grande, nel Verbano-Cusio-Ossola. A documentarne il passaggio sono state, ancora una volta, le fototrappole dei Carabinieri Forestali, che hanno immortalato l’animale nella zona settentrionale dell’area protetta, nei pressi della Val Vigezzo.

A dare la notizia è l’Ente Parco, che rassicura subito: nessun pericolo. “L’animale si presenta in ottima forma e si muove in un’area piuttosto ristretta e già conosciuta. Non ha mai mostrato segni di aggressività né di interesse verso l’uomo”, fanno sapere dal Reparto Carabinieri Parco, sottolineando che nelle rare occasioni in cui è stato avvistato, M29 si è sempre allontanato spontaneamente, senza mai assumere comportamenti problematici.

La sua presenza, ribadiscono i tecnici e i forestali, non deve generare allarme, ma va letta come un segnale positivo di biodiversità. La direzione del Parco invita quindi escursionisti, abitanti e amanti della montagna a mantenere un comportamento rispettoso e consapevole, seguendo alcune semplici regole.

Tra le indicazioni principali:
tenere i cani sempre al guinzaglio,
evitare di abbandonare cibo o rifiuti organici,
fare rumore (parlare o usare bastoncini) durante le escursioni per avvisare gli animali della propria presenza,
mantenere le distanze e non tentare di avvicinarsi o fotografare da troppo vicino in caso di avvistamento diretto.

M29 è un orso maschio già noto alle autorità ambientali da diversi anni: il suo territorio si estende principalmente nell’area settentrionale del parco, tra boschi profondi, valloni impervi e zone poco frequentate dall’uomo. La sua presenza è monitorata regolarmente attraverso sensori e osservazioni indirette.

In un contesto montano sempre più fragile, la sua sopravvivenza rappresenta un equilibrio delicato tra fauna selvatica e frequentazione turistica. Un equilibrio che, con un po’ di attenzione e rispetto, può funzionare a beneficio di entrambi.

M29 è un orso maschio già noto alle autorità ambientali da diversi anni: il suo territorio si estende principalmente nell’area settentrionale del parco, tra boschi profondi, valloni impervi e zone poco frequentate dall’uomo

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