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02 Maggio 2025 - 18:56
Montanaro celebra le Donne Costituenti: inaugurata una stele per ricordare chi ha scritto la storia della Repubblica
Un 1° maggio dal doppio significato quello celebrato a Montanaro, dove accanto alla Festa dei Lavoratori si è scelto di onorare anche le madri fondatrici della Repubblica italiana. In una cerimonia sobria ma densa di significato è stata inaugurata questa mattina una stele in memoria delle Donne Costituenti, le 21 donne elette all’Assemblea Costituente nel 1946, protagoniste di una stagione irripetibile di rinnovamento democratico e di riconquista dei diritti.
A chiedere fortemente questo gesto di riconoscimento sono stati la sezione locale dell’ANPI e il sindacato pensionati SPI-CGIL, in dialogo diretto con il Comune di Montanaro. L’iniziativa è stata portata avanti anche grazie all’impegno dell’ex sindaco Riccardi o Massa, oggi presidente dell’ANPI montanarese, che ha sottolineato come la memoria non debba mai essere celebrata solo con le parole, ma tradotta in gesti concreti e pubblici, visibili, accessibili, duraturi.
Momento celebrativo a Montanaro
La stele commemorativa è stata collocata in uno spazio centrale della cittadina, proprio per rimarcare l’importanza civica e collettiva della scelta, non relegata a celebrazione episodica ma inserita in un più ampio percorso di valorizzazione della memoria democratica e femminile. Un monumento, sì, ma anche un invito alla riflessione permanente sul ruolo che le donne hanno avuto – e devono continuare ad avere – nella costruzione delle istituzioni e nella difesa dei valori costituzionali.
Le Donne Costituenti, troppo spesso dimenticate nei racconti ufficiali, furono partigiane, sindacaliste, avvocate, insegnanti, madri, cittadine coraggiose che contribuirono in modo determinante alla stesura della Carta Costituzionale, imprimendo nella legge fondamentale i principi di uguaglianza, dignità e libertà. Ricordarle oggi, in un momento storico in cui la democrazia vive nuove sfide e i diritti delle donne sono ancora oggetto di attacco e compressione, è un atto di lucidità politica oltre che di giustizia storica.
Durante la cerimonia, i rappresentanti dell’ANPI e dello SPI-CGIL hanno ricordato il significato di una memoria che non è nostalgia, ma militanza civile. Il lavoro delle Donne Costituenti – da Nilde Iotti a Teresa Noce, da Lina Merlin a Maria Federici – è stato evocato non solo come esempio da onorare, ma come radice da cui far germogliare nuove forme di partecipazione e rappresentanza.
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