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02 Maggio 2025 - 17:07
Neve al Colle delle Finestre e 30 gradi a Torino: il meteo impazzito non ferma il Giro né i lavori in alta quota!
Trenta gradi a Torino, neve fresca in quota. Il Piemonte si conferma terra di microclimi estremi, dove in un’ora d’auto si passa dall’estate piena alla primavera alpina in ritardo. E in questo contesto di contrasti climatici si lavora senza sosta per riaprire le strade leggendarie delle montagne piemontesi, che presto torneranno protagoniste della scena internazionale con il Giro d’Italia 2025.
In particolare, gli occhi sono puntati sul Colle delle Finestre, vetta iconica a 2.176 metri di quota tra Meana di Susa e Depot di Fenestrelle, resa celebre non solo dal Giro ma anche dal Tour de l’Avenir. La Strada Provinciale 172, che l’attraversa, è da giorni al centro delle attività del Dipartimento Viabilità e Trasporti della Città Metropolitana di Torino, che sta impiegando uomini, mezzi meccanici e risorse finanziarie ingenti per ripulire, sistemare e rendere nuovamente percorribile uno dei tratti più affascinanti (e duri) del ciclismo europeo.
Neve in alta quota
Lo ha confermato il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, con delega ai lavori pubblici, sottolineando lo sforzo annuale per rendere queste strade accessibili in tempo per la stagione estiva. Le operazioni in corso comprendono la rimozione della neve residua – ancora abbondante sul tratto sterrato – grazie all’impiego di frese e pale gommate, con il supporto logistico del Centro Mezzi Meccanici di Grugliasco. A causa delle recenti nevicate tardive, il lavoro ha richiesto ulteriore cautela: tra valanghe residue e pendii scivolosi, la montagna si è dimostrata ancora una volta viva e imprevedibile.
Nella settimana a venire, condizioni meteo permettendo, si passerà alla manutenzione ordinaria della carreggiata: pulizia della vegetazione, controllo dei muri a secco a monte e a valle, stesa di materiale stabilizzato e infine la rullatura del piano viabile, intervento ormai rituale in vista del passaggio delle grandi corse ciclistiche. L’obiettivo? Restituire la strada agli appassionati, siano essi professionisti in gara o semplici turisti in cerca di paesaggi mozzafiato.
Queste strade non sono solo percorsi: sono capitoli vivi del patrimonio sportivo e paesaggistico piemontese. Il Colle del Nivolet, il Pian dell’Alpe, le mulattiere militari trasformate in strade leggendarie: ogni estate si ripopolano di ciclisti, escursionisti, camper e fotografie. La fatica di chi riapre questi tracciati, spesso sottovalutata, è la prima pedalata di ogni scalata.
E mentre a fondo valle si boccheggia sotto il sole estivo e i centri urbani sfiorano i 30 gradi, in alta quota si spalano gli ultimi centimetri di neve invernale mai del tutto andata via. È questa la grande bellezza (e complessità) del Piemonte: due stagioni che si sfiorano senza mai incontrarsi, e un territorio che riesce ancora, nonostante tutto, a sorprendere. Anche chi lo conosce bene.
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