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A Oglianico il tempo si ferma e torna il Medioevo: le Idi di Maggio riscrivono la storia tra costumi, bandiere e vino canavesano

La 43ª edizione della celebre rievocazione trasforma il borgo in un teatro vivente, con un programma che intreccia riti antichi, sapori autentici e spettacoli popolari. Tra cene medievali, tornei e arte permanente, Oglianico celebra le sue radici con passione e partecipazione collettiva

Oglianico

A Oglianico il tempo si ferma e torna il Medioevo: le Idi di Maggio riscrivono la storia tra costumi, bandiere e vino canavesano

La 43ª edizione della celebre rievocazione trasforma il borgo in un teatro vivente, con un programma che intreccia riti antichi, sapori autentici e spettacoli popolari. Tra cene medievali, tornei e arte permanente, Oglianico celebra le sue radici con passione e partecipazione collettiva

In un'epoca dove tutto corre, a Oglianico il tempo si è fermato. Non per caso, ma per scelta. Qui le Idi di Maggio non sono un evento come gli altri: sono una promessa mantenuta, un impegno civile e culturale che da 43 anni riporta il borgo indietro nei secoli, facendone un luogo sospeso tra realtà e leggenda. Ogni pietra del ricetto, ogni scorcio della cappella di Sant’Evasio, ogni abito cucito a mano racconta un pezzetto di Medioevo. Non quello da cartolina, ma quello vissuto, cantato, celebrato.

Tutto è cominciato il 12 aprile, quando una betulla è stata piantata nella cerimonia della “messa a dimora de lo maggio”. Un gesto carico di simbolismo, che intreccia la fertilità dei campi alla rinascita collettiva del villaggio. In quell’occasione è stato anche presentato il MOM – Museo Oglianicese del Medioevo, progetto permanente che suggella la vocazione storica del paese. Una memoria che non vuole essere solo celebrativa, ma partecipata, diffusa, vissuta.

Il cuore della festa batte forte il primo maggio, con il Calendimaggio: nomine ufficiali, grida nei rioni, bandiere che sventolano e il ritorno della rituale “posa del maggio”. La festa si fa corpo, si fa suono, si fa danza. E si conclude, come da tradizione, con la merenda sinoira a Casa Gilda, dove le generazioni si ritrovano, tra un bicchiere e un aneddoto.

Ma è il weekend del 4 e 5 maggio a segnare un altro picco emozionale: Maggiando riempie le strade di profumi e musica folk con Li Barmenk, mentre Ricetto DiVino – in collaborazione con CanaVeis – offre una degustazione guidata tra i migliori vini canavesani. Un connubio che unisce palato e paesaggio, radici e territorio. Perché a Oglianico anche il vino racconta storie.

Giovedì 9 maggio la suggestione raggiunge il suo apice con la Cena Medievale: piatti serviti su cocci, luci soffuse, menestrelli e convitati in costume. Un banchetto che è già sold-out, e non potrebbe essere altrimenti. Il giorno dopo, con Receptum, tutto il borgo indossa il Medioevo: obbligo d’abito d’epoca, libertà di spirito e spettacoli itineranti con I Sonagli di Tagatam e la New Dance Academy a guidare la festa tra danze e incanti.

Il gran finale è l’11 maggio: la Sagra Medievale riunisce Santa Messa, Torneo della Bandiera e l’immancabile “Messer Chef”, sfida di cucina storica per veri alchimisti del gusto. La sera, il teatro popolare mette in scena “L’Amor si mostra”, chiudendo il sipario con l’attesa Calata del Maggio, dove simbolo e festa si fondono in un solo gesto collettivo.

Oglianico non recita il Medioevo. Lo reinventa, lo abita, lo difende. Le Idi di Maggio sono una dichiarazione d’amore al tempo, alla storia, alla comunità. E mentre altrove si scorre in fretta, qui si sceglie di rallentare. Di ricordare. Di vivere.

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