Martedì una Fiat Punto si è ribaltata. Giovedì un motociclista è finito sull’asfalto. Due episodi, stesso luogo: la rotonda di corso Garibaldi, a Venaria. In pochi giorni, uno degli snodi più trafficati della città ha mostrato il fianco alla critica, trasformandosi da incrocio di scorrimento a potenziale trappola per gli automobilisti. Il primo schianto ha coinvolto due Fiat, una Panda e una Punto.
La dinamica è ancora al vaglio degli agenti della Polizia Locale, ma ciò che è certo è che l’urto ha provocato il ribaltamento della Punto, con il conducente trasportato in ospedale in codice giallo. Una scena da brividi, in pieno giorno, davanti a numerosi testimoni. Tre giorni prima, lo stesso spartitraffico aveva fatto da cornice a un altro incidente: una moto Suzuki e una Smart si sono scontrate. A finire a terra, stavolta, è stato un uomo del 1957, soccorso dal 118 e anche lui portato al Maria Vittoria. Ferite lievi, ma abbastanza da accendere l’ennesimo campanello d’allarme.

La Polizia Locale ha aperto due fascicoli. Due diverse ricostruzioni, stesso interrogativo sullo sfondo: quella rotonda è sicura? Non è la prima volta che corso Garibaldi finisce al centro del dibattito sulla viabilità. Posizione strategica, traffico continuo, visibilità non sempre ottimale e una conformazione stradale che lascia spazio a manovre azzardate o fraintendimenti tra chi si immette e chi circola già nell’anello. È qui che si concentrano molte delle lamentele degli automobilisti, soprattutto in orari di punta, quando la segnaletica e il rispetto delle precedenze sembrano diventare opzionali.
Il Comune, ora, non può più restare a guardare. Dopo l’ultimo incidente, sui social e tra i residenti è riesplosa la richiesta di interventi strutturali: più controlli, meglio ancora una revisione totale del disegno della rotonda. Qualcuno propone semafori a tempo. Altri, un sistema di sorveglianza attiva. Di certo, la semplice presenza di un cartello “dare precedenza” non basta più.
La rotonda di corso Garibaldi non è solo un punto critico della circolazione venariese. È un simbolo di una rete viaria che invecchia, mentre i flussi aumentano e le regole non vengono sempre rispettate. I due incidenti di questa settimana non sono stati fatali, ma sono un campanello d’allarme che suona forte. E che ora chi amministra dovrà ascoltare. Prima che sia troppo tardi.