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24 Aprile 2025 - 12:37
Conad ritira un lotto di prodotti per possibile presenza di corpi estranei
Quando un alimento di uso quotidiano finisce sotto esame per ragioni di sicurezza, l’attenzione collettiva sale, il sospetto si diffonde e il senso di fiducia nel sistema di controllo alimentare viene messo alla prova. È quanto sta accadendo in questi giorni con il richiamo precauzionale avviato da Conad per un lotto di filetti di tonno al naturale confezionati in vasetti da 200 grammi, prodotti dalla ditta Iasa Srl di Pellezzano (Salerno). Il lotto interessato è il L346G e il motivo della segnalazione è la possibile presenza di corpi estranei non meglio specificati all’interno delle confezioni.
Nessuna allerta sanitaria conclamata, nessuna contaminazione accertata: ma il principio di massima precauzione ha prevalso. Una scelta che parla chiaro. Conad ha scelto di agire prima che il sospetto si trasformi in rischio, a tutela della propria clientela. “La salute dei consumatori è la nostra priorità”, recita la nota diramata dalla catena, che invita chiunque abbia acquistato il lotto a non consumarlo e a riportarlo nel punto vendita. Il rimborso o la sostituzione sono garantiti, senza necessità di scontrino.
Questo genere di operazioni, raramente plateali, dimostrano quanto siano delicati gli equilibri dell’industria alimentare. Un singolo lotto sospetto può scatenare l’effetto domino: preoccupazione nei consumatori, polemiche sui social, pressioni su produttori e distributori. In questo caso, però, la risposta è stata rapida, trasparente e ferma. Nessun tentativo di minimizzare, nessun temporeggiamento. Un modello di gestione della crisi che dovrebbe fare scuola.
Il fatto che i corpi estranei non siano stati definiti nel dettaglio potrebbe lasciare spazio a domande legittime. Ma nel linguaggio delle allerte alimentari, la prudenza nella comunicazione va di pari passo con la precisione degli accertamenti. Meglio agire subito e verificare dopo, piuttosto che aspettare la conferma del danno.
In un panorama dove i consumatori chiedono sempre più qualità, tracciabilità e trasparenza, episodi come questo servono a ricordare che la fiducia si costruisce anche nella gestione degli imprevisti, non solo con slogan e certificazioni. E che ogni vasetto, ogni etichetta, ogni lotto ha un percorso controllato – e controllabile – in grado di garantire che nessuno resti solo con un prodotto potenzialmente pericoloso in dispensa.
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