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Favria, opposizione spaccata: D’Aloia e Scalise passano alla maggioranza. Uniamo Favria: “Hanno tradito il mandato elettorale”

Il gruppo consiliare Uniamo Favria prende le distanze da due suoi ex esponenti, accusandoli di aver scelto il potere invece della coerenza. Una frattura che scuote la minoranza e accende il dibattito politico locale

Favria, opposizione spaccata

Favria, opposizione spaccata: D’Aloia e Scalise passano alla maggioranza. Uniamo Favria: “Hanno tradito il mandato elettorale”

Favria, piccolo comune ma con tensioni politiche da grande città. Il gruppo di opposizione Uniamo Favria rompe il silenzio e lo fa con un comunicato dai toni netti, quasi chirurgici. Oggetto: la decisione di Gianni D’Aloia e Antonella Scalise di accettare deleghe dalla maggioranza – alla viabilità, ai rifiuti, alle pari opportunità – sancendo di fatto il loro passaggio nel campo del governo locale. Un cambio di fronte che ha lasciato più di un elettore con il fiato sospeso. E non solo per una questione di ruoli.

Secondo Uniamo Favria, la scelta di D’Aloia e Scalise rappresenta un tradimento politico, un gesto che “contrasta con il mandato ricevuto dagli elettori”. Il gruppo, ora rappresentato in Consiglio Comunale solo da Ilenia Scandale e Francesco Manfredi, sottolinea la differenza tra collaborare su singoli temi e confluire strutturalmente nella maggioranza. E il confine, in questo caso, è stato superato.

Non è una questione di personalismi, assicurano. È una questione di coerenza. Perché chi si candida all’opposizione, sostiene Uniamo Favria, non può poi accettare incarichi esecutivi come se nulla fosse. E infatti nel comunicato non si fanno sconti: “In politica, come nella vita, si può sempre scegliere: tra coerenza e convenienza, tra coraggio e comodità, tra rispetto e tornaconto”. Parole che pesano, che tracciano una linea netta tra chi resta fedele alla piattaforma elettorale e chi, di fatto, cambia campo di gioco.

Favria divisa

Il passaggio dei due consiglieri nelle fila della maggioranza apre ora una nuova fase nel dibattito locale. Da un lato, l’amministrazione potrà contare su nuovi collaboratori – magari competenti, forse pragmatici – ma con il prezzo politico di una minoranza che si sente snaturata. Dall’altro, Uniamo Favria si presenta oggi più piccolo ma più compatto, rivendicando il proprio ruolo “non contro per principio, ma come controllo, proposta e alternativa”.

La domanda che aleggia tra i cittadini è semplice quanto scomoda: un’opposizione che si divide è ancora credibile? E ancora: è tradimento cambiare idea se lo si fa per il bene della comunità, o è un atto di opportunismo mascherato da disponibilità civica?

In attesa di vedere se D’Aloia e Scalise risponderanno ufficialmente alle accuse, il consiglio comunale di Favria si prepara a tornare al lavoro con un equilibrio politico più fluido, ma anche più fragile. E con elettori che, al di là delle sigle, chiedono sempre la stessa cosa: chiarezza, responsabilità e trasparenza.

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