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“Sobri ma non troppo”: il governo invita alla moderazione, l’Italia antifascista prepara la piazza

Polemiche velenose alla vigilia del 25 aprile. Mattarella a Genova, Landini attacca, la destra sbraita, le città si organizzano. E il governo? Chiede sobrietà

“Sobri ma non troppo”: il governo invita alla moderazione, l’Italia antifascista prepara la piazza

25 aprile

Roma, Milano, Napoli, Firenze, Bologna. Le piazze si preparano ad accogliere migliaia di persone per celebrare l’80esimo anniversario della Liberazione. Una ricorrenza carica di significato storico, civile e politico, che quest’anno arriva in un clima più teso del solito. Mentre i movimenti antifascisti organizzano cortei, incontri e momenti di riflessione, resta acceso lo scontro sul “lutto nazionale” proclamato dal governo fino al 26 aprile e sull’invito – nemmeno troppo velato – alla “sobrietà” nelle celebrazioni.

Un’esortazione che ha infiammato gli animi, soprattutto a sinistra. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha confermato la sua presenza a Genova, a rimarcare il forte valore istituzionale della ricorrenza, in una città simbolo della Resistenza. Ma la contrapposizione tra memoria e attualità politica non si spegne.

Anpi

A far esplodere il dibattito è stata la dichiarazione del ministro Nello Musumeci, che ha parlato dell'opportunità di mantenere un tono sobrio, in segno di rispetto per le vittime del tragico naufragio dei migranti nel Mediterraneo. Da quel momento, la parola “sobrietà” è diventata una miccia accesa. Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha replicato senza giri di parole: “Il 25 aprile non è che beviamo e quindi dobbiamo essere sobri. È una giornata di mobilitazione e di lotta”. Il centrodestra ha reagito con stizza, accusando Landini di “nostalgia” e di voler “alimentare tensioni” inutili. Il leghista Andrea Crippa ha rincarato la dose: “Non hanno senso le polemiche della sinistra, visto che il 25 aprile sarà un giorno di lutto nazionale. Organizzare le piazze è giusto, ma speriamo non siano violente, né verbalmente né fisicamente”.

Eppure, la voglia di partecipazione non sembra affievolirsi. L’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, è in prima linea con un ricco calendario di eventi, cortei, letture pubbliche e incontri con le scuole. L’ottantesimo anniversario della Liberazione viene definito “di straordinaria rilevanza”, e le adesioni alle iniziative si moltiplicano, forse anche sospinte dall’irritazione per la postura dell’esecutivo.

Crippa, però, continua a colpire: “Nelle manifestazioni organizzate dalla sinistra si sono distinti soggetti che di sobrietà, pace ed educazione non hanno mai fatto un punto d’onore”. A tentare una mediazione è il vicepresidente del Consiglio e leader di Forza Italia Antonio Tajani, che prova a raffreddare il tono: “Il ministro Musumeci ha parlato in generale, non ha detto che bisogna essere sobri il 25 aprile. Non vedo perché fare polemiche inutili”.

Nel frattempo, le città si preparano. A Bologna, come ogni anno, sarà via del Pratello il cuore della festa popolare, con una lunga serie di appuntamenti culturali e musicali che raccolgono ogni volta migliaia di persone. A Roma, il sindaco Roberto Gualtieri glissa sull’etichetta della sobrietà: “Abbiamo programmi di celebrazione che non so se possano essere definiti sobri… saranno corretti per un’occasione così importante”. Gli fa eco il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad: “Per come lo conosciamo, credo che persino papa Francesco sarebbe in imbarazzo a immaginare un 25 aprile in sordina. Per la libertà e la democrazia vale sempre la pena celebrare al meglio”.

Di segno opposto le parole del sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che attacca: “Quando la sinistra si comporta così mi fa incazzare. Sobrietà non vuol dire non andare alle cerimonie. Fratoianni e gli altri fanno confusione, e questo mi dispiace molto. Se nel centrosinistra non cresce un’area di centro, non vinceranno mai più le elezioni”.

Nel fronte ambientalista e progressista, Angelo Bonelli (AVS) ribadisce il senso profondo della giornata: “Non è un happy hour, ma la commemorazione della liberazione dell’Italia dalla dominazione nazifascista. Una dominazione che ha causato l’assassinio di tantissimi italiani”. Anche Carlo Calenda (Azione) critica il lessico del governo: “Musumeci ha usato una parola sbagliata. Ma anche la polemica è sbagliata. Il 25 aprile si celebra in modo solenne, come è sempre stato: nessuno va a ballare”.

Il Movimento 5 Stelle, più defilato, ha comunque annunciato la presenza di Giuseppe Conte alla cerimonia alle Fosse Ardeatine. La segretaria del PD Elly Schlein sarà invece a Milano, città medaglia d’oro della Resistenza.

Nel frattempo, sono previsti eventi istituzionali alla Camera e al Senato, in un’Italia che si divide ancora su una data che dovrebbe unire. Un’Italia che si prepara a riempire le strade, con bandiere, memoria e coraggio. Perché – come recita uno slogan ormai storico – “la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare”.

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