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22 Aprile 2025 - 09:46
Nel 2024 mezzo milione di italiani ha lasciato il paese. Ma per chi resta, cambiare città può davvero cambiare la vita? Parma, Modena e Bologna scalano le classifiche. E non è solo una questione di nu
In un Paese che sembra dividersi sempre più tra chi ce la fa e chi resta indietro, la domanda non è più “quanto guadagni?”, ma “dove vivi?”. Il 2024 ha registrato mezzo milione di italiani emigrati all’estero, ma anche un esodo interno silenzioso: quello di chi decide di spostarsi da una città all’altra in cerca di buste paga più pesanti, un contratto migliore, magari un futuro meno incerto. Il miraggio di uno stipendio più alto spinge molti a fare le valigie, ma la mappa del benessere non coincide sempre con quella delle grandi metropoli. Anzi, se Milano si conferma in vetta per retribuzioni medie, è l’Emilia-Romagna a emergere come terra promessa per chi cerca un equilibrio tra reddito, qualità della vita e stabilità.
Parma e Modena occupano rispettivamente il secondo e terzo posto nella classifica delle città italiane con gli stipendi medi più alti: 26.861 euro a Parma, 26.764 a Modena. A seguire, Bologna e Reggio Emilia, che consolidano l’immagine di una regione solida, produttiva, capace di offrire buoni salari senza sacrificare la vivibilità. A fare la differenza, una rete industriale ancora forte, l’innovazione diffusa, ma anche un certo spirito civico che si traduce in servizi efficienti e contesti urbani più a misura d’uomo. Lontani dall’ossessione per la performance tipica di Milano, ma con la stessa ambizione di crescere.
Luoghi dove costruire una carriera, ma anche una vita
Ma trasferirsi non è solo una questione di stipendio. Il costo della vita, la possibilità di trovare casa, la presenza di servizi pubblici all’altezza e persino il tempo libero sono tutte variabili che entrano in gioco. Milano offre opportunità, ma pretende un prezzo alto: affitti proibitivi, ritmi forsennati, competizione continua. Non è un caso se molte persone scelgono alternative meno aggressive, dove magari si guadagna un po’ meno ma si respira di più. Parma e Modena, da questo punto di vista, sembrano incarnare un modello possibile: città dinamiche, ma non disumane. Luoghi dove costruire una carriera, ma anche una vita.
Nel quadro di questa nuova mobilità, emerge anche un altro dato: chi ha una formazione scientifica guadagna di più e trova lavoro più facilmente, soprattutto al Nord. Le lauree in ingegneria, informatica, matematica, biotecnologie non sono più nicchie, ma corsie preferenziali per chi vuole stabilità e crescita. Il mercato le cerca, le retribuisce bene, le colloca in territori in espansione. Non è un caso che il Nord Italia attiri, anno dopo anno, giovani laureati dalle regioni meridionali. E il Sud? Resiste. Non sul piano degli stipendi, ma su quello della qualità della vita, dei legami sociali, di una dimensione umana che, spesso, le città del Nord hanno perso.
La scelta di trasferirsi resta personale, ma non è mai solo una questione di soldi. Chi parte per inseguire un salario, spesso scopre che anche la felicità ha un prezzo. E non sempre si misura in euro.
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