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Emergenza maltempo: anziano travolto dall’acqua, si indaga per omicidio colposo

La Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo sulla morte di Giuseppe Bracco

Giuseppe Bracco vittima del maltempo che si è abbattuto giovedì 17 aprile sulla collina Chivassese

Giuseppe Bracco vittima del maltempo che si è abbattuto giovedì 17 aprile sulla collina Chivassese

Sulla morte di Giuseppe Bracco, 92 anni, detto Beppe ’l minusiè, la Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo: si indaga per omicidio colposo e inondazione colposa.

Il nome sul fascicolo del pm è quello del falegname travolto dall’acqua nel cuore della sua casa a Monteu da Po, giovedì pomeriggio, vittima dell'alluvione che ha flagellato la collina Chivassese. È morto lì, al piano terra, in cucina, sorpreso dalla furia del rio Della Valle che ha sfondato la porta e l’ha sommerso. Nessuna via d’uscita. Solo il tavolo della cucina come ultima zattera.

“Nonno aveva l’acqua in casa, era salito sul tavolo. Gli ho detto di andare al piano di sopra. Poi il silenzio”, ha raccontato Elena, la nipote. L’ultima chiamata, l’ultima voce. Dopo, più nulla. Neanche il tempo di intervenire: i soccorsi sono arrivati dopo mezz’ora, quando ormai era troppo tardi.

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Il pm Alessandro Gallo vuole capire se si poteva evitare. Le relazioni dei soccorritori finiranno sulla sua scrivania. Si cercherà di chiarire tutto: dalla tempestività dell’allerta meteo alla catena dei soccorsi, fino a quel buco nero che ha inghiottito un uomo e lasciato una famiglia con un solo grido in gola: “Perché?”

La sindaca Elisa Ghion, in trincea coi cittadini e i volontari a spalare il fango, ha subito lanciato l'allarme. Ma non è bastato, per Beppe.

Eppure l’allerta rossa c’era. Era stata diramata dall’Arpa il giorno prima. Per il governatore Alberto Cirio, è proprio grazie a quella segnalazione se si è potuto reagire: “Le previsioni di Arpa erano precise. I volontari sono intervenuti subito, oltre 1500 mobilitati in poche ore”, ha detto in apertura della riunione sull’emergenza.

Ma la Procura vuole vederci chiaro. Vuole sapere se qualcuno, in quella catena, ha sbagliato. Se ci sia una responsabilità. Se in quei trenta minuti ci fosse stato spazio per salvare Beppe. Se si poteva fare di più.

Intanto si attende l’autopsia. Solo lei potrà dire, con freddezza, se il falegname di Monteu è annegato o se il cuore non ha retto.

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