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La Sindone arriva a Belmonte: a Valperga pellegrinaggi e raccoglimento attorno alla replica del Sacro Lino

La copia della Sacra Sindone esposta a Valperga dal 16 aprile 2025, tra celebrazioni e riflessioni spirituali

Una replica della Sacra Sindone al Santuario di Belmonte: un viaggio tra fede e mistero

Cosa spinge migliaia di fedeli e curiosi verso le alture di Valperga? Da mercoledì 16 aprile 2025, il Santuario di Belmonte, immerso nel verde del Canavese e riconosciuto tra le chiese giubilari, ospita una replica a grandezza naturale della Sacra Sindone di Torino. Un’occasione rara, che intreccia spiritualità, storia e suggestione, e che promette di trasformare il piccolo centro in un punto di riferimento per la devozione pasquale.

Un simbolo che continua a interrogare il mondo. A quarant’anni dalle analisi al carbonio 14 che sembravano collocare il lino in epoca medievale, la Sindone continua a essere oggetto di fascino e venerazione, proprio per quel volto impresso tra le pieghe del tessuto, tra scienza e fede, tra dubbio e speranza. A Belmonte, la sua riproduzione fedele sarà esposta nel presbiterio, pronta ad accogliere momenti di silenzio, riflessione e preghiera.

Il programma delle celebrazioni pasquali arricchisce ulteriormente il significato dell’esposizione. Si comincia la sera del 16 aprile con una via crucis suggestiva lungo la via delle cappelle, in partenza alle ore 21 dalla Casa del Pellegrino. Giovedì 17 aprile si terrà la Santa Messa “in Coena Domini” alle ore 16, seguita dalle confessioni. Venerdì e sabato, pur in assenza di funzioni, il Santuario rimarrà aperto per l’adorazione silenziosa davanti alla Sindone e al Sepolcro simbolico. Culmine spirituale con la Messa di Pasqua di Resurrezione, domenica 20 aprile alle ore 16, e replica lunedì 21, giorno di Pasquetta.

Ma non è solo liturgia. Il Santuario di Belmonte, sospeso tra cielo e colline, invita a un’esperienza più profonda: una meditazione sul mistero, sull’umanità ferita e sulla speranza di riscatto. Come testimonia anche l’immagine crepuscolare di Enzo Zucco, che immortala il Santuario al tramonto, luogo di luce e raccoglimento.

Un viaggio spirituale, quello verso Belmonte, che non pretende risposte ma suggerisce domande. Un invito a rallentare, a interrogarsi, a credere. E in tempi in cui l’incertezza spesso prende il sopravvento, questa Sindone — anche se solo una copia — diventa segno e voce di un bisogno collettivo di senso.

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