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Stalla Mellano, la svolta in Canavese: nominato un amministratore per vigilare su conti e animali

Dopo il sequestro per maltrattamenti e rischio epidemico, il Gip affianca il sindaco nella gestione. Ipotesi di cessione o affitto. Sotto esame oltre 300 morti sospette

Stalla Mellano

Stalla Mellano, la svolta in Canavese: nominato un amministratore per vigilare su conti e animali

Una stalla che era un vanto europeo della zootecnia si trova oggi al centro di un’indagine che ipotizza gravi maltrattamenti, negligenze nella gestione sanitaria e un numero anomalo di decessi tra i bovini. La maxi stalla Mellano di Rivarolo Canavese, dopo il blitz delle autorità e il sequestro dei 542 capi, entra ora in una fase di gestione sotto controllo giudiziario, con la nomina — su richiesta della Procura di Ivrea — di un amministratore con pieni poteri economico-finanziari.

Il Gip ha accolto la richiesta della magistratura, affidando a questa figura la supervisione totale di ogni voce in entrata e uscita: dalla vendita del bestiame al foraggio, dalle spese per la gestione quotidiana fino ad eventuali trattative di cessione o affitto della struttura. Un passo delicato che punta a tutelare sia gli animali ancora presenti che gli interessi pubblici e privati coinvolti in questa vicenda.

A fare da riferimento per il benessere animale resta il sindaco di Rivarolo, Martino Zucco Chinà, che continua a seguire in prima persona la gestione della situazione. «Gli animali sono alimentati regolarmente, le scorte bastano per i prossimi sette giorni», ha assicurato. Ma il quadro è teso: il sospetto della Procura è che oltre 300 bovini siano morti in circostanze mai chiarite, e che lo smaltimento delle carcasse non sia avvenuto secondo le normative sanitarie vigenti.

La stalla Mellano era considerata una realtà d’eccellenza, un modello per tutta la filiera regionale. Ora rischia di diventare un caso nazionale. Le ipotesi sul tavolo sono tre: cessione totale, affitto dell’impianto o affidamento a terzi per la gestione. Scenari che potrebbero aprire a cooperative, consorzi o nuovi imprenditori zootecnici pronti a rilevare la struttura — ma solo dopo il via libera della magistratura e la conclusione delle verifiche.

Mucche sequestrate a Rivarolo

Dino Mellano, volto storico dell’azienda, si difende: «Abbiamo fiducia nella giustizia». Ma il suo nome — e quello della famiglia — è ora indissolubilmente legato a una vicenda che ha scosso non solo il Canavese, ma l’intero settore agricolo piemontese.

Nel frattempo, l’amministratore giudiziario designato avrà il compito non solo di controllare, ma anche di traghettare l’azienda fuori dall’impasse: riorganizzare, evitare sprechi, tutelare gli animali e garantire trasparenza su ogni operazione. Una sfida complessa, ma inevitabile. Perché la stalla Mellano non può più permettersi zone d’ombra.

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