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Cronaca
29 Marzo 2025 - 13:12
Mucche in fuga abbattute, dopo la pioggia di critiche su facebook la sindaca va dai carabinieri e denuncia
La vicenda delle due mucche abbattute a Sparone lo scorso 7 gennaio, con tutte le polemiche e gli scontri che si era portata dietro, non è affatto chiusa. Gli interrogativi e i dubbi di molti sparonesi non sono stati chiariti ma una cosa è certa: l’onore del loro paese verrà adeguatamente difeso. La giunta ha deciso di autorizzare il sindaco a sporgere querela nei confronti di coloro che hanno leso «l’onorabilità e il prestigio» dell’Amministrazione comunale e della prima cittadina.
La delibera porta la data del 17 marzo ed è arrivata dopo che era stato chiesto ad un legale di esaminare la «notevole documentazione sviluppatasi sulla vicenda» e di esprimere un parere preliminare rispetto alla possibilità di percorrere la via giudiziaria. La decisione di richiedere tale parere era stata assunta, sempre ovviamente dalla giunta, il 13 febbraio ed il 18 era stato formalizzato l’incarico all’avvocato Roberto Francesco Rotella del Foro di Torino. La risposta era arrivata l’11 marzo ed era stata positiva.
Chi ha offeso la prima cittadina e la sua maggioranza? Gli autori di «commenti/posts/scritti lesivi della onorabilità, del decoro, dell’immagine e dell’operato del Sindaco e della Amministrazione rappresentata». Da qui la querela «a tutela del buon nome e della capacità di agire dell’istituzione comunale, screditati con manifestazioni del pensiero, del sentimento, pubblicazioni e richieste che travalicano il normale e corretto agire dei privati cittadini».
Ovviamente non è dato sapere in base a quali criteri siano stati individuati i colpevoli né quanti siano. Quel che appare invece chiaro è che, per l’amministrazione di Sparone, il problema non è il fatto in sé ma i giudizi che ne sono stati dati.
Non interessa capire come si sia arrivati a quella decisione, chi e come abbia dato l’allarme e perché non siano stati coinvolti i Carabinieri Forestali che, viste le loro specifiche competenze, sarebbero forse stati i più adatti a stabilire il da farsi. Non interessa chiarire perché le due mucche avessero vagato per mesi nel territorio comunale senza che la loro presenza destasse apprensione per poi, all’improvviso, essere ritenute così pericolose da procedere con l’abbattimento.
La sindaca Anna Bonino non ha avuto un ruolo nella vicenda visto che – come aveva spiegato in Consiglio comunale – in quei momenti era in viaggio verso Torino per un impegno istituzionale. Perché dunque prendersela tanto per le critiche ricevute? Sarebbe bastato rispedirle al mittente, precisando appunto che lei non c’entrava.
Anna Bonino sindaca di Sparone
Altri, al suo posto, avrebbero cercato di capire cosa fosse davvero successo, anche per evitare che episodi del genere si ripetessero. Se per i bovini di un alpeggio è così facile darsi alla fuga al momento di scendere a valle e poi sfuggire per mesi alle ricerche inselvatichendosi, una nuova paura andrà ad aggiungersi a quelle che già esistevano: la paura dei cinghiali, proliferati a dismisura grazie alla bella idea dei cacciatori di reintrodurli a scopo venatorio; quella dei lupi, arrivati in epoca più recente dagli Appennini e moltiplicatisi rapidamente.
Turisti ed escursionisti fuggiranno davvero, e non per la cattiva pubblicità fatta dai giornali o per i commenti sui social. È facile immaginare che i toni e i contenuti di molti post siano esagerati ed offensivi: Facebook & co. non sono esattamente il regno della sobrietà linguistica, ma – tornando al discorso di prima – dove finisce il diritto di critica e dove comincia la diffamazione?
Non tutti gli sparonesi saranno stati felici di apprendere che i loro soldi vengono impiegati in questo modo. Forse qualcuno si sarà anche chiesto se fosse il caso di pesare con nuovi contenziosi su una Procura come quella di Ivrea che, oberata dai carichi pendenti ed afflitta da carenze di organico impressionanti, non sa più a che santo votarsi per riuscire a svolgere il proprio lavoro.
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