AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
13 Aprile 2025 - 10:55
Uno sguardo attento, il manto fulvo striato di grigio, e quella camminata felpata che non lascia dubbi. È un lupo. E questa volta non è un avvistamento sfocato o un racconto da bar: l’animale è stato immortalato da una fototrappola piazzata nel verde della collina chivassese, proprio sotto casa di chi le immagini le ha poi raccolte: Andrea Fluttero, ex sindaco di Chivasso, ex senatore della Repubblica, e oggi testimone diretto del ritorno della fauna selvatica sulle alture torinesi.
“Non sono rimasto troppo sorpreso, a dire il vero – racconta Fluttero –. Nella mia fototrappola ho già ripreso volpi, cinghiali, scoiattoli, faine e tassi".
Ma certo, vedere un lupo sotto casa, fa sempre un certo effetto...
L’incontro – perché tale può essere considerato anche solo attraverso l’occhio digitale di una telecamera – è l’ennesimo indizio di un fenomeno ormai inarrestabile: il ritorno del lupo. Una presenza che, dopo decenni di assenza o quasi, si sta facendo sempre più frequente anche in zone collinari e pedemontane, non più solo nei grandi parchi alpini o appenninici.
Il lupo fotografato a Castagneto Po si muove in un ambiente che gli offre copertura, prede, tranquillità. Un territorio ancora sufficientemente “selvatico” da attrarlo, ma anche vicino all’uomo, in quell’area sospesa tra natura e urbanizzazione.
Il lupo (Canis lupus italicus) è una specie protetta dal 1971 in Italia. Dopo essere stato sull’orlo dell’estinzione – negli anni ’70 ne erano rimasti poco più di un centinaio su tutto il territorio nazionale – oggi la popolazione è in ripresa costante. Secondo gli ultimi dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), si stimano oltre 3.300 esemplari tra Alpi e Appennini, con almeno 120 branchi solo sull’arco alpino.
Il ritorno del lupo è per molti un segno di buona salute ambientale, un “termometro ecologico” che indica l’equilibrio di una catena alimentare funzionante. Ma non mancano le polemiche: allevatori e agricoltori lamentano attacchi al bestiame, mentre alcuni sindaci chiedono strumenti più flessibili per gestire la presenza di predatori.
Il dibattito si è intensificato negli ultimi anni, con alcuni territori che chiedono piani di contenimento e altri che puntano tutto su strategie di prevenzione e coesistenza, come recinzioni elettrificate, cani da guardiania e compensazioni economiche per gli allevatori danneggiati.
«La convivenza è possibile – spiegano gli esperti del WWF – ma serve un approccio equilibrato, basato su dati scientifici e non su paura o leggende. Il lupo non è un mostro, è un animale fondamentale per la biodiversità».
Nel frattempo, sulle colline di Castagneto Po, le fototrappole continuano a registrare, silenziose e impassibili, la vita segreta della natura. E chissà se quello immortalato da Andrea Fluttero è un esemplare solitario in transito o l’indizio di una presenza più stabile. Di certo, la collina – che già ospita il Parco naturale del Bosco del Vaj – si conferma rifugio ideale per la fauna selvatica.
L'ex sindaco di Chivasso e senatore Andrea Fluttero
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.