Cerca

Attualità

Il termovalorizzatore del Gerbido apre le porte all’inclusione: in visita i sordi dell’ENS Torino

Con interpreti LIS e infografiche, Iren rafforza l’impegno per una divulgazione accessibile. Oltre 2.900 i visitatori nel 2024

Il termovalorizzatore

Con interpreti LIS e infografiche, Iren rafforza l’impegno per una divulgazione accessibile. Oltre 2.900 i visitatori nel 2024

Non solo numeri e tecnologia: al centro del termovalorizzatore del Gerbido c’è anche il dialogo con il territorio. E da oggi, quel dialogo parla anche la Lingua dei Segni Italiana (LIS). Lo scorso marzo, l’impianto gestito da TRM, società del gruppo Iren, ha infatti ospitato una delegazione dell’Ente Nazionale Sordi (ENS) di Torino, composta da oltre cinquanta partecipanti, per una visita pensata su misura.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla presenza di un interprete LIS e a un percorso arricchito da materiali visivi e infografiche, che hanno permesso a tutti i presenti di seguire con chiarezza ed efficacia le fasi del processo di termovalorizzazione, dal trattamento dei rifiuti alla produzione di energia.

Il termovalorizzatore del Gerbido

Un esempio concreto di come la sostenibilità passi anche dall’inclusività”, sottolinea Iren, che in una nota evidenzia il proprio impegno nel rendere accessibili i contenuti scientifici e tecnologici a ogni tipo di pubblico, abbattendo barriere culturali e comunicative. L’esperienza vissuta dal gruppo dell’ENS ha rappresentato un momento di formazione e confronto, ma anche di valorizzazione delle buone pratiche nel campo dell’educazione ambientale inclusiva.

Il termovalorizzatore del Gerbido non è nuovo a iniziative del genere. Nel solo 2024, l’impianto ha accolto circa 2.900 persone per visite guidate rivolte a scuole di ogni ordine e grado, associazioni, professionisti e stakeholder locali. Un’apertura che si inserisce nella strategia di trasparenza e partecipazione pubblica promossa da TRM, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini alla gestione consapevole dei rifiuti e alle tecnologie che ne permettono il recupero energetico.

Quella con l’ENS potrebbe essere solo la prima di una serie di collaborazioni future, orientate a coinvolgere sempre più categorie spesso escluse dai percorsi di divulgazione scientifica, a partire dalle persone con disabilità sensoriali.

Perché l’ambiente è un bene di tutti. E comprenderlo, visitarlo, viverlo... deve essere un diritto accessibile. Sempre.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori