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Cancelli sradicati e grate sfondate: a Rondissone cresce l’allarme per i raid vandalici

Danneggiamenti, accessi forzati e inciviltà diffusa: l’appello di Antonio Magnone per fermare l’escalation

Cancelli divelti e grate sfondate

Cancelli divelti e grate sfondate: a Rondissone cresce l’allarme per i raid vandalici

Un luogo abbandonato, carico di storia e fragilità strutturali, ma che continua ad attirare incursioni illecite e atti di vandalismo. È l’ex ospedale Paolina Bosio di Rondissone, oggi simbolo di un problema più ampio: l’inciviltà crescente che mina la sicurezza e il decoro del paese. A denunciare pubblicamente l’ennesimo episodio è il sindaco Antonio Magnone, che ha deciso di rivolgersi ai cittadini e, soprattutto, a chi si rende protagonista di questi gesti irresponsabili.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata giovedì scorso, quando, durante un sopralluogo periodico effettuato congiuntamente dalla polizia municipale e dall’ufficio tecnico comunale, è stata scoperta l’ennesima violazione all’interno dell’edificio. “Abbiamo trovato una grata completamente rotta, un’altra smurata e il cancello carraio forzato”, spiega il sindaco, che ha provveduto a presentare formale denuncia ai Carabinieri, allegando documentazione fotografica e relazione tecnica.

Il messaggio di Magnone è chiaro: “Non tollereremo più atti di inciviltà e vandalismo”. Il sindaco ha voluto rendere pubblico il gesto anche per lanciare un segnale di allerta e responsabilizzazione, nella speranza che la notizia raggiunga direttamente anche chi, finora, ha agito nell’ombra. “Nel nostro territorio – prosegue – si stanno moltiplicando episodi di maleducazione civile, sia verso beni comunali che ambientali. Alcuni di questi mettono persino in pericolo gli autori stessi”.

L’ex ospedale, in particolare, è un edificio fatiscente e pericolante, ben segnalato da cartelli di divieto. Gli ingressi erano già stati sbarrati con assi chiodati, ma nulla ha impedito ai vandali di farsi largo. “È un gesto che dimostra ignoranza e incoscienza – commenta il sindaco – e che va fermato con fermezza. Come per qualunque proprietà privata, l’accesso è vietato. Chi entra viola la legge e mette a rischio la propria incolumità”.

Con questo intervento, l’Amministrazione comunale cerca di fare fronte a un fenomeno che, a Rondissone come in molte realtà del Chivassese, sta diventando una triste abitudine. Atti apparentemente “minori”, ma che lasciano segni profondi sul patrimonio collettivo e sul senso civico della comunità. “L’auspicio è che questo episodio possa servire da monito”, conclude Magnone, ricordando quanto sia urgente sensibilizzare i cittadini sui danni, anche morali, causati dall’incuria e dal vandalismo.

Una denuncia che è anche un appello: per tornare a prendersi cura del proprio territorio, prima che lo sfregio diventi la norma.

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