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Cronaca

Vandali e ladri scatenati nelle scuole di Chivasso: due colpi in pochi giorni

Asilo Peter Pan violato nella notte. Castelrosso sotto attacco: devastata la scuola, distrutta la panchina contro il bullismo

Vandali e ladri scatenati nelle scuole di Chivasso: due colpi in pochi giorni

Vandali e ladri scatenati nelle scuole di Chivasso: due colpi in pochi giorni

Non si fermano i raid vandalici nelle scuole di Chivasso. Dopo l’attacco alla primaria e media di Castelrosso, nella notte tra lunedì e martedì ignoti si sono introdotti nell’asilo comunale Peter Pan di via Paleologi. Hanno forzato l’ingresso, spaccando la maniglia antipanico, e scassinato un armadietto. Non hanno portato via nulla. Neanche un computer. Solo danni, solo distruzione. Un gesto tanto insensato quanto codardo. La denuncia ai Carabinieri verrà formalizzata in mattinata.

Ma la scia di vandalismo era iniziata qualche giorno prima, nella notte tra sabato e domenica. Teatro del primo blitz, la scuola Savia di Castelrosso. Qui i vandali hanno lasciato il segno: scritte oscene sui muri e sul citofono, disegni volgari, insulti. Come se non bastasse, hanno preso di mira pure l’armadietto del defibrillatore, spaccandone il vetro. E poi ancora: uno specchio stradale imbrattato, e la panchina gialla contro il bullismo appena installata è stata deturpata. Una panchina simbolica, voluta dagli studenti, frutto di un progetto educativo sul rispetto e l'inclusione, trasformata in bersaglio da chi evidentemente non sa nemmeno cosa significhi la parola rispetto.

L'asilo Peter Pan di Castelrosso

Sui social si è scatenata la rabbia: «Non è una ragazzata. È un gesto vile, una dichiarazione di guerra all’educazione, al rispetto. Colpire un defibrillatore è un attentato alla sicurezza. Colpire un simbolo contro il bullismo è un insulto a chi sta imparando a dire no alla violenza», scrive un genitore. L’amministrazione, guidata dal sindaco Claudio Castello, ha sporto denuncia. Gli inquirenti non escludono legami con atti simili avvenuti a Verolengo nei giorni precedenti. Si ipotizza un gruppo di adolescenti, ma nulla è ancora certo.

Il dato certo è un altro: c’è chi, sotto la copertura della notte, ha deciso di colpire dove si costruisce il futuro. Dove si educa, si cura, si cresce. E lo ha fatto con violenza, con disprezzo.

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