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Tagli allo scuolabus per le gite? Spunta il piano B: aiuti diretti alle famiglie

Un consigliere comunale propone un'alternativa: finanziare in parte le gite tramite gli avanzi di bilancio. Continuano le polemiche sulla mancata intitolazione del parco a Martin Luther King

Tagli allo scuolabus per le gite? Spunta il piano B: aiuti diretti alle famiglie

Servizio scuolabus tagliato e no all'intitolazione del parco Pragranda a Martin Luther King. A distanza di più di una settimana dall'ultima seduta del Consiglio comunale di San Mauro Torinese, continuano a far discutere due provvedimenti varati dalla maggioranza di centro-sinistra finalizzati a contenere le spese e a promuovere la parità di genere nella toponomastica, dando la precedenza alle donne nell'intitolazione di spazi di nuova costruzione o di aree ancora senza un nome in città. Potrebbe però esserci una novità importante sulle uscite didattiche.

Il consigliere Riccardo Carosso, all'opposizione con la lista civica Due Ponti, si è astenuto sull'emendamento proposto dall'ex-sindaco della città, Marco Bongiovanni, che avrebbe impegnato sì l'amministrazione a promuovere maggiormente una toponomastica "al femminile", ma anche a rispettare l'indirizzo espresso dai ragazzi della città: intitolare un parco all'attivista afroamericano. Ragazzi che lo stesso Comune aveva interpellato per trovare un nome al parco in zona Pragranda.

Si è espresso invece a favore del taglio del servizio scuolabus, che – lo ricordiamo – rimane attivo per il servizio di accompagnamento casa-scuola e viceversa, pagato in gran parte dai genitori, e per il servizio di accompagnamento in piscina per i ragazzi dei due istituti comprensivi sanmauresi, pagato dal Comune. I giorni in cui il pulmino è a disposizione, gratuitamente per le famiglie, per accompagnare i bambini in gita sono passati invece da 4 a 1: solo il lunedì – una decisione che ha generato non poche polemiche. Ma forse non tutto è perduto.

Riccardo Carosso

Consigliere Carosso, partiamo dall'inizio. Nel corso dell'ultima seduta del Consiglio comunale hai votato contro la mozione sulla parità di genere nella toponomastica, come del resto tutta la minoranza, ma prima ti sei astenuto sull'emendamento di Bongiovanni. Che cosa è successo?

Se la maggioranza fosse stata un minimo lungimirante e avesse accolto quel "micro emendamento" proposto da Bongiovanni e votato da tutta la minoranza tranne me, avrebbe portato a casa il risultato di una mozione quasi all'unanimità, votata da tutti tranne da chi "cerca un posto", che sarei io. Io rimbalzo tutte le insinuazioni di chi è abituato a priori a fare un certo tipo di politica. Hanno bocciato l'emendamento tirando avanti le logiche della vecchia politica.

Una volta bocciato l'emendamento, hai votato contro la mozione. Perché?

Secondo me era una mozione "passata". L'indirizzo è già stato dato da chi ha preceduto gli attuali membri del Consiglio. Irma Antonetto, Germana Bocca, Ilaria Alpi, Elsa Morante, Chiara Luci... Tutti nomi femminili che sono stati dati a spazi importanti in città. Avrei preferito una mozione un po' più specifica, con i singoli spazi da intitolare a delle donne. Non volevo rimanere sul generico.

C'è poi chi, come Paola Antonetto, ti ha accusato più volte di essere più vicino alle posizioni della maggioranza che non dell'opposizione. Come rispondi?

Se voglio votare una mozione la voto, se non la voglio votare non la voto. Chi si sente "tradito" da me, lo ha già sentito prima, non adesso. Chi si aspettava da me una politica di "opposizione" se n'è già andato. Non è che adesso se voto o non voto una mozione mi allontano io: chi si doveva allontanare si è già allontanato. Chi è rimasto con me condivide un certo tipo di politica di buon senso, centrista e liberale che porto avanti. Non una politica sulla logica delle parti.

"Carosso ha votato il bilancio, che è un atto politico della maggioranza", aveva affermato Antonetto. Come replichi a questa frase?

Dal bilancio, considerato come un "atto politico", dagli anni '70/'80 in avanti si vedeva l'indirizzo politico di un Comune. Adesso sono due o tre anni che il bilancio viene completamente tagliato, e con questo mi allaccio al discorso sullo scuolabus, perché non ci sono le risorse certe per coprire tutta una serie di spese. Quindi si crea un bilancio talmente contratto e senza nessun tipo di discrezionalità che come fai a non votarlo? Diverso invece è votare gli avanzi del bilancio, che negli ultimi due anni sono stati molto corposi: lì si vedono le scelte politiche. Ma il bilancio di previsione, per chi la pensa come me, non è più considerato un atto politico. E poi io sono libero di votare o meno le variazioni. Quelle risorse sono state recentemente usate per le manutenzioni in città: è chiaro che non me la sono sentita di votare contro, vista la grave situazione del territorio.

E per quanto riguarda il taglio del servizio gite dello scuolabus? Davvero non si poteva fare niente per mantenerlo com'era?

Rudy Lazzarini, del PD, ha evidenziato il mio intervento fatto in sede di bilancio, che era il parere del revisore dei conti, il quale metteva il campanello d'allarme per tutti quei servizi fissi e contrattualizzati che il Comune ha. Queste spese ripetitive non possono essere finanziate con gli avanzi, ma da entrate certe. Il revisore aveva detto che queste spese vanno gestite in modo diverso. Bisogna avere il "coraggio", come avevo detto in Consiglio, di fare delle scelte. Questa è una riduzione minima. Ma voglio aggiungere una cosa.

Prego.

Questa diminuzione di spesa, che anche in un bilancio di più di 30 milioni di euro sembra ridicola, in un'ottica di spesa corrente è una cifra già importante. La spesa per la comunicazione pubblica, di cui parlava Antonetto, e per lo scuolabus sono capitoli diversi di spesa. Noi siamo attaccati a dei costi fissi molto elevati, come anche col servizio di mensa non esternalizzato, che non viene pagato dalle rette essendo un servizio sociale, ed è giusto così. Queste spese creano un passivo importantissimo.

Certo è, però, che togliere anche il servizio di mensa fresca sarebbe un tradimento delle promesse elettorali fatte dal centro-sinistra, che delle scuole sanmauresi ne fa un vanto, specie per la qualità dei servizi. Ci sono poi cooperative esterne, sia a Settimo che a Torino, che sono state sanzionate per gravi violazioni igienico-sanitarie.

Sì, ma non si è parlato di questo. A me fanno ridere quando dicono (Fratelli d'Italia, ndr): "Hanno tagliato sulla cultura". In fase di equilibri di bilancio, si potrebbero stanziare delle cifre integrative per coprire delle uscite didattiche finanziate dal Comune, trovando un altro modo. Da lì si potrebbero effettivamente attingere dei soldi per finanziare delle gite, almeno in parte. Sono cifre considerevoli, ma si potranno usare solo più avanti e non per coprire una spesa ricorrente e contrattualizzata come quella del pulmino: sono sempre capitoli di bilancio diversi.

Paola Antonetto diceva che il revisore può intervenire sui "servizi a domanda individuale", come il tragitto casa-scuola dello scuolabus. Cosa ne pensi?

Il revisore interviene su tutte le spese fisse, contrattualizzate e ricorrenti. L'appalto dello scuolabus è misto, con le famiglie interessate al servizio casa-scuola e viceversa che pagano una quota a seconda del loro ISEE, più una cifra stanziata dal Comune a fondo perduto. E poi c'è l'accompagnamento in piscina e il servizio gite. In un Consiglio comunale, è facile dire quello che si vuole e fare "audience". Paola Antonetto ha molta più esperienza di me, ma spesso non va incontro ai problemi del bilancio. Il mio voto quindi non preclude che più avanti si possano destinare dei soldi per le gite: è vero che non copriranno tutte le spese del bando iniziale dello scuolabus, ma sarebbe comunque una mano per le famiglie.  

È quindi un'analisi diversa e più articolata quella presentata dal consigliere Riccardo Carosso, complice un modo diverso di vedere la politica rispetto ad altri suoi colleghi dell'opposizione. Sarebbe stato quindi molto difficile, secondo la sua prospettiva, reperire i soldi per far fronte all'aumento della spesa per il servizio gite dello scuolabus, ridotto da 4 giorni alla settimana a 1. Resta però qualche spiraglio per le gite nella parte finale dell'anno, con il Comune che – pur non potendo fare di più sul pulmino – potrebbe agevolare le famiglie coprendo una parte dei costi delle uscite didattiche.

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